Politica

mercoledì 16 aprile 2025

Fulvi (PD): "La retromarcia della destra: voleva chiudere Medicina d'Urgenza a Urbino, ora nega l'evidenza"

Fulvi (PD): "La retromarcia della destra: voleva chiudere Medicina d'Urgenza a Urbino, ora nega l'evidenza"

Sembra di essere su ‘Scherzi a parte’, ma purtroppo è tutto vero”: con queste parole Rosetta Fulvi, segretaria provinciale del Partito Democratico di Pesaro e Urbino, attacca la Giunta regionale guidata da Francesco Acquaroli e la Giunta comunale di Urbino dopo la vicenda legata alla chiusura del reparto di Medicina d’Urgenza (MURG) dell’Ospedale di Urbino, poi sospesa dopo l’intervento del gruppo consiliare PD e della consigliera Micaela Vitri.

Fulvi ricostruisce i fatti: “Il primo aprile 2025 si tiene un incontro, l’8 aprile l’AST di Pesaro e Urbino dispone la chiusura della degenza della MURG a partire dal primo maggio, con tanto di determina firmata e indicazioni per trasferire i pazienti. Ma dopo l’interrogazione urgente della consigliera Vitri in aula, l’assessore regionale alla Sanità Saltamartini nega tutto, delegittimando la stessa Direzione Generale. Il consigliere regionale Baiocchi, presidente della Commissione Sanità, arriva perfino a scrivere che ‘nessun posto letto sarà chiuso’”.

Una narrazione che Fulvi definisce “una favola”, ricordando come i posti letto di Medicina d’Urgenza abbiano funzioni e caratteristiche totalmente diverse da quelli di medicina generale: “Saltamartini confonde le carte, ma chi governa una Regione dovrebbe sapere che parliamo di reparti e funzioni diverse, come dimostra anche la documentazione dell’Università Politecnica delle Marche”.

La segretaria dem lancia accuse precise anche all’amministrazione comunale urbinate: “Dov’era il sindaco Gambini? Perché lui e l’assessora Foschi non si sono opposti a una chiusura che avrebbe impoverito un ospedale fondamentale per le aree interne? Silenzio assoluto”.

Per Fulvi, la vicenda si chiude con una retromarcia forzata della Giunta regionale, “incastrata dagli atti ufficiali e dall’iniziativa del Partito Democratico”. E conclude: “Dopo cinque anni di arretramento delle Marche, il trio Acquaroli–Saltamartini–Baiocchi prova a riscrivere la realtà, ma stavolta è stato fermato. Il diritto alla salute dei cittadini non si cancella con una determina, né si difende con le bugie”.

(immagine Facebook PD Pesaro e Urbino) 

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