Politica

sabato 19 giugno 2021

Frega (Silp Cgil): "Ricci ha cambiato la città ma della nuova Questura non si sa più nulla, è sparita dai radar"

Frega (Silp Cgil): "Ricci ha cambiato la città ma della nuova Questura non si sa più nulla, è sparita dai radar"

di Pierpaolo Frega, segretario provinciale Silp Cgil Pesaro e Urbino

Leggiamo con piacere le desiderate del Sindaco Ricci sul futuro della nostra città, seppur tra mille critiche e perplessità gli deve essere riconosciuto il merito di aver cambiato radicalmente la nostra città. Può piacere o non piacere ma mai come in questi anni vi è stato un cambiamento di Pesaro. 

Un paio di appunti però glieli dobbiamo fare, sappiamo che non si possa accontentare tutti, ma due parole due sulla nuova Questura ce le aspettavamo. Dai radar è completamente sparita e rischia di essere insieme alla Fano-Grosseto una delle più grandi incompiute che la nostra provincia annoveri. 

I progetti menzionati sono tutti affascinanti, di prospettiva, ma sulla Questura nessuno sa più nulla nessuno apre bocca, men che meno si vedono sviluppi. Caldeggiamo la ristrutturazione di Via Zongo, non il top ma l’unica, e stante la narrativa, quella più percorribile e prossima. Il cronoprogramma esposto all’epoca prevedrebbe alla data odierna, la quasi messa in sicurezza per l’anti sismicità dello stabile e il rientro dei negozianti nelle loro attività, è davanti agli occhi di tutti che non vi sia nemmeno un cartello di inizio lavori. 

Fateci sapere che intenzioni avete, Via Giusti (come il commissariato di Urbino) sta di fatto cadendo a pezzi, tra l’indifferenza generale, compresa quella dei consiglieri regionali di maggioranza espressi dal territorio pesarese, che si erano lanciati in proposte, promesse, ma come al solito figli di tutte le opposizioni e orfani di ogni governo. 

Altro appunto che ci sentiamo di fare, il presidio fisso nel quadrilatero della stazione. Un primo step che potrebbe essere fatto sarebbe un’attenta installazione dell’illuminazione pubblica, che nelle ore serali e notturne impedisca a spacciatori e acquirenti di agire nell’ombra, una riqualificazione dell’arredo urbano anche del verde pubblico, ma soprattutto una fitta rete di telecamere che possa rendere più difficile l’attività criminosa e in seconda battuta consentire una migliore identificazione da parte delle FF.OO. degli individui che a vario titolo frequentano la zona. 

Presidi fissi per quanto efficaci per l’impatto visivo, rischiano di poter chiedere a chiunque una militarizzazione del territorio, immaginiamo già i gestori delle spiagge piagati da danni continui e giovanissimi che frequentano le spiagge in orari notturni, chiedere presidi su tutta viale Trieste, o abitanti di quartieri che secondo i “loro” parametri le loro zone non sono sicure. 

Va messa in atto una efficace politica di prevenzione, con donne e uomini in divisa sul territorio, che stiano sempre di più tra la gente in strada. E a tal proposito lamentiamo il totale disinteresse del Ministero riguardo il piano dei rinforzi estivi. Negli scorsi anni vi era anche la possibilità di avere, con i rinforzi inviati, posti mobili di Polizia a Gabicce Mare e Marotta, da qualche anno in qua non si vede più nessuno, da contraltare la Questura di Rimini per la stagione estiva ha avuto 46 uomini di rinforzo della sola Polizia. Il paradosso che per alcuni eventi sportivi in altre regioni stiamo inviando rinforzi dalla nostra Questura. 

Di chi siano le responsabilità non lo sappiamo ma di certo come ultimamente accade dovremo farcela sempre e solo con le nostre forze. 

Della sicurezza, complice la pandemia, non se ne parla più o, se ne si parli, lo si fa a sproposito. I poliziotti di Pesaro, come quelli di Fano e Urbino attendo invano da anni risposte. La politica, la grande assente, sarebbe ora che si muovesse. 


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