Politica
martedì 22 novembre 2022
Frega (Cgil): "Se serviva il terremoto per riaccendere i riflettori sulla questura, ne avremmo fatto a meno"

di Pierpaolo Frega segretario Silp Cgil Pesaro e Urbino
Se serviva il terremoto per riaccendere i riflettori sulla nuova questura, francamente per la collettività ne avremmo fatto volentieri a meno. Ma se possa servire a riparlarne e porre la questione, ben venga.
Il terremoto certifica l’idoneità del palazzo, della sicurezza e della sua precaria manutenzione. Negli anni i questori, purtroppo per loro, responsabili della sicurezza, che si sono succeduti, di fatto, sono come medici al capezzale di un moribondo senza speranza, imploranti che non deceda durante il loro turno. Senza contare che ove i sopralluoghi che si stanno succedendo e se lo sciame sismico continuerà a farci compagnia, rischieremo col tempo, inagibilità di uffici, nella migliore delle ipotesi, piani interi nella peggiore e cornicioni sempre più pericolanti. Ma questo è finalmente il conto che la politica, indifferente, oggi deve pagare, ma a farne le spese sono i lavoratori e i cittadini come sempre.
La soluzione prospettata della caserma se deve essere, sia, ma ci chiarissero alcuni dubbi: la metratura e la tempistica. I metri così come prospettati sono totalmente insufficienti, mancano accessi, parcheggi e alloggi.
Dopo l’annuncio ad oggi non se n’è fatto ancora nulla, se non sparando cifre a casaccio, delle quali l’80% sono destinate alla ristrutturazione ed ampliamento del battaglione “Pavia”, ivi compreso, sembra un asilo.
Fate chiarezza e diteci come stanno le cose.
Quindi caro terremoto, se volessi continuare a farci compagnia, cerca di essere chirurgico nei danni.
Sapendo che se farai danni di ulteriori, saremmo costretti a mettere le tende in Piazza del Popolo e "ciaone" mercatino natalizio.