Politica
domenica 09 maggio 2021
Fratelli d'Italia Fano: "La Ciclovia del Metauro si farà, dal PD solo chilometri di parole e zero metri di pista"

di Andrea Montalbini, membro del direttivo di Fratelli d'Italia Fano
Dopo la chiusura della Regione Marche della Conferenza dei Servizi, bloccata sui due pareri negativi del Ministero su una questione autostradale e su una questione di un errato esproprio a Rete Ferroviaria Italiana relativi ad alcuni aspetti dello studio di fattibilità, si prospetta finalmente una svolta positiva per la ciclovia del Metauro, con un nuovo progetto e un iter accelerato per un’opera di cui si parla troppo e si fa poco da ben quattro anni.
Se, da un lato, si chiude una conferenza, dall’altro si apre una speranza concreta: quella di vedere realizzata, nei fatti e non a parole, una infrastruttura destinata a “muovere” il nostro territorio dall’immobilismo in cui il PD, collezionista di promesse non mantenute, ritardi e inefficienze, ha condannato per anni.
“La ciclovia del Metauro si farà – sottolinea Andrea Montalbini, membro del Direttivo di Fratelli d'Italia di Fano - e sarà più lunga, sicura e coerente con la visione complessiva delle infrastrutture che la Giunta Acquaroli ha avviato fin dal suo insediamento, una visione finalizzata a far uscire in fretta le Marche dall’isolamento puntando sull’interconnessione e l’intermodalità, realizzando una straordinaria cerniera di collegamenti verso il Centro Italia, il Nord e il Sud del Paese e tra la costa e i territori interni”.
L’immobilismo sulla ciclovia del Metauro è un’eredità pesante targata PD che ricade su cittadini e operatori economici della provincia e non solo, i quali fin dal lontano 2017 avevano intravisto nella infrastruttura uno straordinario volano di sviluppo turistico, ma sino ad oggi, ha prodotto solo chilometri di parole del PD e zero metri di pista.
Ma oggi il cambio di passo della Giunta Acquaroli s’è fatto sentire forte sull’opera, grazie ad una iniziativa che evita di arricchire l’elenco delle incompiute targate PD, e che, non solo sbloccherà l’attuale situazione di stallo, ma migliorerà un tracciato che, nella sua versione originaria, conteneva criticità a cui nessuno ha saputo dare risposte rapide e adeguate: basti pensare, tra le altre, il passaggio in ben tre zone industriali e la costruzione di un muro da fare impallidire l’antica “Muraglia cinese”.
Il nuovo progetto, che sarà presentato entro luglio, comprenderà un tracciato di grande valore, grazie anche al prolungamento del percorso fino a Fossombrone, l’attraversamento del parco delle Cesane, fino a giungere a Urbino, da cui poi, d’accordo con la Regione Umbria, si proseguirà verso la Gola del Furlo, Acqualagna, Cagli e Cantiano, ultimo lembo di territorio marchigiano ai piedi dell’Appennino.
Si apre così lo splendido capitolo della ciclovia del Metauro, grazie al quale si potrà garantire al nostro sistema infrastrutturale quel salto di qualità necessario ad una visione moderna e concreta della mobilità “leggera”, intermodale e interconnessa anche con i circuiti nazionali ed europei dedicati agli appassionati delle due ruote.
Il progetto è stato sbloccato dalla Giunta Acquaroli e dalla concretezza dell'assessore Baldelli per iniziare a far circolare le bici e non le polemiche pretestuose di chi ha difficoltà a esercitare la buona politica attraverso l’evidenza e la concretezza dei fatti.
Purtroppo dopo anni ed anni il Partito Democratico sembra risvegliarsi da un immobilismo infrastrutturale che ha bloccato lo sviluppo di Fano e di tutta la Vallata del Metauro. I recenti attacchi alla Giunta Acquaroli ed all'Assessore Regionale Baldelli non fanno che certificare il nervosismo del PD e le resistenze della sinistra fanese alla rinascita del nostro territorio.