Politica

giovedì 22 maggio 2025

Tagli alle strade provinciali, Ricci attacca il Governo: "Le Marche rischiano il collasso infrastrutturale"

Tagli alle strade provinciali, Ricci attacca il Governo: "Le Marche rischiano il collasso infrastrutturale"

“Quello che il Governo sta facendo alle Marche e all’Italia è gravissimo”

A dirlo è Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico, vicepresidente della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo e candidato alla presidenza della Regione Marche, in riferimento al taglio del 70% dei fondi alle province per la manutenzione stradale deciso dal Governo.

Un intervento che colpisce duramente anche il territorio marchigiano: da 20 milioni previsti nel biennio 2025-2026 si scenderà a soli 6 milioni, una riduzione che Ricci definisce “inaccettabile”, soprattutto in una regione che sconta anni di carenze infrastrutturali.

“Sono risorse fondamentali - spiega - che servono per messa in sicurezza delle strade, manutenzione e apertura di nuovi cantieri, soprattutto nelle aree interne già isolate e trascurate”. 

Ricci cita come esempio emblematico il caso della provincia di Fermo, che vedrà scendere il suo stanziamento da 2,8 milioni a poco più di 800mila euro, una cifra del tutto inadeguata a coprire anche solo i lavori già programmati.

“E secondo l’UPI - aggiunge - dal 2029 i fondi verranno addirittura azzerati. È assurdo, una manovra scellerata che blocca la crescita, la sanità, la scuola e l’economia locale, danneggiando soprattutto i più fragili”.

Ricci critica anche il silenzio dell’attuale presidente Francesco Acquaroli, accusandolo di non difendere i territori: “Acquaroli e questo Governo parlano di valorizzazione, ma tagliano proprio dove c’è più bisogno. È l’ennesima prova che mettono gli interessi del partito davanti a quelli dei cittadini”.

Il candidato presidente conclude con un appello a tutti gli amministratori marchigiani, indipendentemente dal colore politico: “Uniamoci per denunciare questo taglio folle. Le Marche meritano di più e non possiamo permettere che le aree interne vengano abbandonate”.

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