Fascicolo sanitario elettronico, Vitri (PD): "Cinque anni di ritardo e nelle Marche solo annunci"

“Dopo tanto tempo perso, cinque anni di attesa e numerosi solleciti, finalmente l’assessore Saltamartini si accorge dell’importanza del Fascicolo Sanitario Elettronico. Peccato che oggi si tenti di presentare come una novità ciò che altrove è una realtà consolidata da anni”. 

È un affondo diretto quello della consigliera regionale del PD Micaela Vitri, che torna a denunciare il ritardo accumulato dalle Marche sul fronte della digitalizzazione sanitaria.

“Regioni come l’Emilia-Romagna – incalza Vitri – hanno da anni un sistema pienamente funzionante: ogni cittadino ha accesso immediato ai propri dati sanitari, dai vaccini agli interventi chirurgici. Uno strumento fondamentale per le persone fragili e per affrontare le emergenze in modo rapido e sicuro”.

Eppure, nonostante i fondi disponibili, l’implementazione nelle Marche è rimasta ferma al palo. 

“Dal Ministero della Salute – ricorda Vitri – sono arrivati 14,1 milioni di euro attraverso il PNRR, ma il processo di informatizzazione è ancora lento, frammentato e senza una guida chiara. Avevo già denunciato in Consiglio, nel 2023, i problemi gravi riscontrati nel software DISEO utilizzato dall’Azienda Sanitaria Territoriale di Pesaro-Urbino: malfunzionamenti, scarsa interoperabilità tra i moduli, blocchi continui che costringono il personale sanitario a ricorrere alla refertazione manuale”.

Vitri sottolinea di aver avanzato proposte concrete per migliorare la situazione, tra cui l’assunzione di personale amministrativo per alleggerire i medici dalla burocrazia e l’adozione di un software ospedaliero unico, capace di gestire l’intero flusso sanitario, dai referti alle immagini diagnostiche.

“Oggi – conclude la consigliera – si annunciano traguardi come se non ci fosse stato un lungo immobilismo. Dal primo luglio si parte con l’attivazione del fascicolo sanitario? Bene. Ma ci volevano davvero le elezioni alle porte per svegliarsi? Serve meno propaganda e più strategia, con strumenti digitali semplici e un vero supporto ai cittadini. Solo così la digitalizzazione potrà davvero fare la differenza”.