Politica
martedì 01 luglio 2025
Emergenza caldo, La Marcia in Più: “Le Marche ferme mentre altre Regioni tutelano i lavoratori”
newsMentre Regioni come Lombardia, Emilia-Romagna e Abruzzo hanno introdotto ordinanze per fermare il lavoro tra le 12:30 e le 16:00 nelle giornate di caldo estremo, la Regione Marche continua a non intervenire. A denunciarlo è il gruppo consiliare del Comune di Pesaro “La Marcia in Più”, insieme al Partito Democratico, che torna a sollecitare la Giunta regionale ad adottare misure urgenti a tutela dei lavoratori.
“Il cambiamento climatico è una realtà che non si può più ignorare. Le temperature superiori ai 40 gradi stanno diventando la norma e le ondate di calore rappresentano un rischio concreto per la salute, soprattutto per chi lavora all’aperto”, scrivono i consiglieri pesaresi Evelina Anniballi, Riccardo Bernardi, Stefano Cioppi, Romina Dominici e Letizia Rocchi.
Il gruppo ricorda che una mozione per chiedere lo stop alle attività lavorative nei settori più esposti, come agricoltura ed edilizia, era già stata presentata e votata, ma è rimasta inascoltata. “È inaccettabile che la sicurezza dei lavoratori venga considerata una questione secondaria. In molte zone d’Italia si è già deciso di agire, qui invece si continua a far finta di nulla”, si legge nella nota.
La richiesta è quella di un intervento immediato da parte della Regione Marche, attraverso un’ordinanza che sospenda le attività nei momenti più critici della giornata, per prevenire colpi di calore, malori e tragedie sul lavoro. “Non si può continuare a delegare alle ferie estive il compito di garantire un minimo di protezione: serve responsabilità istituzionale e visione. La salute non può attendere”, conclude il gruppo.