Politica
lunedì 19 giugno 2023
Maltempo, emanata l'ordinanza della Protezione Civile per la gestione dei fondi gli interventi di emergenza

di Ufficio Stampa
È stata pubblicata l’ordinanza di Protezione Civile che stabilisce le modalità di gestione dei 4 milioni di fondi nazionali, destinati all’emergenza delle Marche. A gestire i fondi sarà il Presidente Acquaroli, nominato Commissario delegato all’emergenza.
Tali risorse dovranno essere utilizzate per soccorso alla popolazione e messa in sicurezza del territorio, per ripristinare infrastrutture e servizi pubblici, e per ristorare famiglie e imprese.
È critico Andrea Biancani Vicepresidente del Consiglio Regionale delle Marche: “I fondi non sufficienti e l’area interessata riguarda solo 7 comuni contro 106 che hanno dichiarato di aver subito danni per almeno 314 milioni. L’incontro tra Governo e Regione non ha prodotto i risultati che aveva promesso la maggioranza, che, convinta del buon esito dell’incontro avvenuto i giorni scorsi, ha bocciato una nostra mozione, sottoscritta dalla Consigliera Vitri, dal Gruppo PD e dal Gruppo 5 Stelle, proprio per chiedere a Roma di allargare il decreto agli altri Comuni, ad oggi ancora esclusi”.
“Adesso, è importante che i Comuni interessati predispongano bene le stime dei danni e i progetti, per aiutare il Commissario a completare il piano degli interventi e anche per arrivare ad una stima definitiva dei danni, in vista della richiesta di ulteriori fondi che sarà sicuramente necessaria.
I costi inizialmente previsti dai Comuni si stanno dimostrando più bassi del reale importo dei danni e, su alcune aree, ad esempio il San Bartolo, serviranno diversi milioni in più del previsto, se si considerano i danni alle strade di collegamento tra la panoramica, le spiagge e la nazionale”.
“L’allargamento dell’area dell’emergenza a più Comuni e uno stanziamento di maggiori fondi sono fondamentali per far rientrare tutti i lavori più importanti all’interno delle deroghe concesse dalla delibera, che semplificano e velocizzano progettazione, autorizzazione e avvio dei lavori. Senza queste procedure semplificate, molti interventi richiederanno anni”.
“Gli aiuti a imprese e cittadini sono un segnale importante ma saranno insufficienti e il rischio è che alcuni saranno esclusi. Per le imprese sono previsti aiuti fino a 20 mila euro, mentre per i cittadini sono previste somme mensili per chi è sfollato e un contributo una tantum fino 5000 euro solo per le abitazioni principali che abbiano subito una compromissione dell’integrità funzionale. Occorrerà, quindi, capire se l’allagamento di scantinati, garage e abitazioni ai piani terra sarà considerato una compromissione dell’integrità funzionale e quindi risarcito, oppure no.
Inoltre, escludere le seconde case in Comuni a forte vocazione turistica, sia sulla costa che nell’entroterra, esclude molti immobili colpiti per cui i cittadini non riceveranno aiuti. Se nulla cambia, temo che non tutti i cittadini saranno davvero i risarciti per i danni subiti.”
“Infine – conclude Biancani – come abbiamo sempre ipotizzato, l’ordinanza non prevede alcun aiuto per i danni a veicoli di cittadini e imprese, come già accaduto per l’alluvione dell’area intorno a Cantiano. Insieme alla Consigliera Vitri, abbiamo, più volte, chiesto alla Regione di attivarsi per stanziare risorse proprie da destinare a questo tipo di risarcimenti, come fatto nella scorsa alluvione, ma ad oggi la risposta è stata negativa”.
Alcuni dettagli delle misure previste dalla delibera di Protezione Civile:
Sono previste due le tipologie di aiuti per le famiglie: un contributo una tantum che potrà arrivare ad un massimo di 5000 euro, per le famiglie la cui abitazione principale risulti compromessa nella sua integrità funzionale, e un contributo mensile per chi è stato evacuato a causa della distruzione o inagibilità della propria abitazione. Tale contributo mensile è pari a 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per i nuclei familiari di due unità, 700 per quelli composti da tre, 800 per quelli composti da quattro unità, fino ad un massimo di euro 900,00 mensili per i nuclei composti da cinque o più unità. Inoltre, se ci sono persone di età superiore a 65 anni, portatori di handicap o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro. Il contributo spetta per ogni mese in cui l’immobile rimane inagibile e comunque non oltre la fine dello stato di emergenza.
Per le imprese è invece previsto un contributo una tantum fino a 20.000 euro per la ripresa dell’attività economica e produttiva.
Sarà il Commissario delegato a riconoscere i contributi ai beneficiari e fissarne l’importo massimo, secondo criteri di priorità e modalità attuative fissati con propri provvedimenti.
Il decreto stabilisce anche la possibilità di chiedere la sospensione del pagamento delle rate del mutuo per il periodo dell’emergenza, per i soggetti titolari di mutui relativi agli edifici sgomberati o inagibili, ovvero alla gestione di attività di natura commerciale ed economica, anche agricola, svolte nei medesimi edifici.
Per quanto riguarda la messa in sicurezza del territorio e il ripristino di infrastrutture e servizi pubblici il Commissario dovrà avvalersi delle strutture regionali, provinciali e comunali, che potranno operare in deroga alle normali procedure, in modo da poter accelerare le fasi di progettazione, autorizzazione e realizzazione degli interventi necessari. Tutti i lavori, infatti, saranno considerati inderogabili e urgenti e potranno costituire anche variante urbanistica qualora necessario.
Prevista anche la possibilità di utilizzare i materiali derivanti dai lavori di messa in sicurezza (terra, ghiaia, pietre, legname...) sia per i Comuni, al fine di destinarli ad altri lavori, sia come metodo di compensazione del costo dei lavori svolti dalle ditte private.
Il Commissario ha 30 giorni di tempo per presentare alla Protezione Civile nazionale il piano completo dei lavori e delle opere da realizzare e i costi stimati.