Politica

lunedì 08 febbraio 2021

Di Domenico: "Pesaro ha bisogno di un nuovo PRG, troppe questioni e incompiute urbanistiche lasciate in sospeso"

Di Domenico: "Pesaro ha bisogno di un nuovo PRG, troppe questioni e incompiute urbanistiche lasciate in sospeso"

di Alessandro Di Domenico, ex consigliere del Comune di Pesaro

Inutile nascondersi dietro un dito, l’attuale Piano Regolatore Generale non ha più nessuna aderenza sulle dinamiche socio economiche della città e i continui interventi a “pezze” di questa amministrazione comunale incompetente lo dimostra già da quasi un decennio.

Troppe le questioni lasciate in sospeso, troppe le incompiute urbanistiche, troppe le incongruenze politiche che sono dentro l’attuale maggioranza e troppe sono le prospettive future per non dotarci di un nuovo piano regolatore generale che ridisegni la città da qui al 2040.

Se pensiamo a come il Covid 19 ha modificato abitudini e stili di vita, quasi in un batter ciglio, e come i cambiamenti climatici hanno determinato scelte indirizzate a una maggiore attenzione e tutela delle risorse naturali, basterebbero questi due elementi per capire che è giunto il momento di cambiare rotta, di dover gestire i cambiamenti e di programmare una progettazione che pianifichi la nostra città proiettata nel futuro.

Se devo farvi una “elenco della spesa” per la quale occorre uno strumento urbanistico “armonico” eccovi serviti: area San Benedetto, area Portuale, area Questura e Villa Marina, area campus scolastico, polo ospedaliero San Salvatore e Muraglia, area caserme, casello autostradale legato alle opere compensative, area Muraglia e Santa Veneranda, Zona Industriale della Torraccia ma anche quella di Via Toscana, arterie di collegamento Interquartieri e Montelabbatese senza dimenticare la Flaminia; ecco, bastano questi pochi esempi per capire che non si può più intervenire a “SPOT”.

Le “fughe in avanti” dei singoli personaggi politici pesaresi sono solo fine a se stessi e dettati più ad una esigenza personale di visibilità, condita spesso a una buona dose di incompetenza, rispetto ad una oggettiva e concreta visione delle tematiche e delle problematiche della città ed offrendo, nei migliori dei casi, soluzioni estemporanee e proposte dettate dalle situazioni contingenti, anche emotive, anziché indirizzate in un progetto complessivo sulla visione della città futura.

Infatti un aspetto che nessuno ha mai posto l’attenzione è sul decremento demografico e l’invecchiamento complessivo della popolazione pesarese che determinerà scelte strategiche, tra le quali anche quelle urbanistiche, che un “buon “ amministratore politico dovrebbe avere e che oggi constatiamo che nessuno ha.



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