Politica
lunedì 09 settembre 2019
venerdì 14 marzo 2025
di Giovanni Dallasta consigliere regionale Forza Italia
Matteo Ricci ha voluto la “BIOSFERA” - la palla luminosa in Piazza del Popolo – ed ora deve trovare il modo di togliercela di torno.
La palla luminescente, con i suoi 4 metri di diametro e con oltre 2 milioni di Led, doveva essere il simbolo di Pesaro 2024 e a detta di Ricci avrebbe portato con se vari significati quali: sostenibilità, sensibilizzazione al cambiamento climatico, dialogo con la città etc.. Costo della operazione 750 mila euro.
In realtà, al di là della novità che ha rappresentato i primi mesi dopo l’installazione, non sembra aver avuto un successo così sperato ed ora ai pesaresi rimangono solo: un monitor circolare con messaggi indefiniti talvolta anche angoscianti, i costi dell’elettricità per alimentarla non trascurabili ed i costi per la manutenzione oltre al grossissimo problema dovuto al fatto che il Comune non ha soldi per spostarla.
Ricci non è nuovo a questi azzardi, alla realizzazione di opere costose o ad installazioni d’effetto con un ritorno per la città che spesso è finito qualche giorno dopo l’inaugurazione e delle quali rimangono solo costi e disagi.
Vogliamo ricordare la ruota panoramica installata prima in Piazzale Aldo Moro e poi in Piazzale della Libertà con devastazione dei giardinetti e blocchi in cemento armato lì ad attendere, nel 2020 “dinner in the sky”, ristorante a 75 metri di altezza con costo della cena da 79 a 159 euro – non proprio per alla portata di tutti – per non parlare delle opere su edifici, in particolare la piscina di Villa San Martino dove si sono spesi più soldi di quelli previsti ultimandone solo metà, l’Auditorium dove si è passati da 2 a 12 milioni di euro ed ora che è ultimato risulta praticamente inutilizzato, il vecchio Tribunale in via San Francesco che doveva diventare museo ed invece ancora risulta tutto abbandonato.
Tutte strutture a carico dell’Amministrazione, pressochè inutilizzate con gestioni costose.
Il “povero” Sindaco Biancani si è trovato, già dal giorno dopo del suo insediamento, a fare i conti con le gravose opere lasciate da Ricci. Ha provato da subito ad affibbiare “gratuitamente” la Biosfera al Sindaco di Agrigento che dopo una veloce indagine sui costi per lo smontaggio e traferimento (quasi 150 mila euro), ha rifiutato l’offerta “trappola”.
Morale: la palla sta in Piazza perché non abbiamo i soldi per spostarla.
Quando un Sindaco decide di fare o di installare un’opera dovrebbe anche usare il buon senso e valutare se la stessa graverà sulle tasche dei cittadini e se ne vale la pena e non solo pensare a se stesso, all’inaugurazione e al ritorno sulla propria immagine per un bisogno compulsivo di protagonismo.
La Biosfera è l’esempio emblematico della gestione Ricci, installazione costosa sia nell’acquisto che nella manutenzione, di dubbia utilità ed ora nemmeno rimovibile. Non possono i pesaresi essere costretti a sostenere i costi di una cosa che non serve più alla città ed in quel posto è anche fastidiosa.
Questo finale non è inaccettabile, Ricci deve farsi carico di spostare la Biosfera, lui l’ha messa e lui la deve togliere.
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