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lunedì 02 dicembre 2024

Dal 2025 il Governo taglia oltre 3,3milioni al Comune di Pesaro: ecco cosa cambia

Dal 2025 il Governo taglia oltre 3,3milioni al Comune di Pesaro: ecco cosa cambia

di Ufficio Stampa

«Un governo di dilettanti allo sbaraglio, di incompetenti, che continua a raccontare bugie e che scarica responsabilità e inefficienze tagliando risorse ai Comuni», così il sindaco Andrea Biancani e l’assessore al Bilancio Riccardo Pozzi presentano gli effetti della manovra fiscale sulla spesa corrente del Bilancio del Comune che dovrà fare i conti con i pesanti tagli del Governo centrale, con i doverosi aggiornamenti dei contratti collettivi (dei dipendenti pubblici e delle cooperative) rovesciati sugli enti locali, e con l’aumento dei prezzi dei servizi e materie prime. Azioni che costringono l’Amministrazione a mettere in campo 3 linee di intervento: «l’adeguamento delle entrate, la riduzione spese, la razionalizzazione degli affitti e di altri costi a carico dell’Amministrazione», hanno elencato sindaco e assessore nel presentare, in particolare, l’adeguamento dell’aliquota Irpef, che dal 1° gennaio 2025, diventerà unica all’0,8%.

«L’adeguamento sarà inserito tra le azioni del Bilancio di previsione 2025 che è stato depositato in questi giorni in vista della discussione in Consiglio comunale che faremo entro dicembre, come buona consuetudine del Comune di Pesaro». Il documento è già stato presentato alle parti sociali ed è stato elaborato «Partendo dalla costatazione grave di una spending review scaricata in maniera irresponsabile dal Governo sui Comuni e che, di fatto, cambia gli equilibri di bilancio». Biancani e Pozzi dettagliano le voci: «I tagli che subiremo, solo nel 2025, sono quantificabili intorno ai 3,3 milioni di euro. Di questi: circa 1 milione solo le risorse in meno trasferite dallo Stato; 800mila sono gli aumenti dei costi dei servizi; 720mila euro e 800mila sono l’aumento dei costi previsti dal rinnovo del contratto del pubblico e delle cooperative. Un rinnovo condivisibile e giusto, ma che il Governo ha completamente scaricato sulle finanze degli enti locali: loro hanno sottoscritto l’accordo e noi paghiamo», precisano Biancani e Pozzi che poi sottolineano che «gli aumenti saranno “strutturali”, in un quadro che si aggraverà ogni anno»: i tagli cresceranno infatti costantemente fino a raggiungere, nel 2028, i 3,9milioni di euro di risorse in meno per il Comune.

«Un vero e proprio scippo nei confronti dei Comuni, specialmente i più virtuosi come il nostro che è stato capace di intercettare milioni di fondi Pnrr e che oggi si vede, proprio per questo, penalizzato. I tagli hanno colpito maggiormente proprio quegli enti che saranno in grado di recuperare edifici pubblici ma che non avranno i soldi per attivarne i servizi. Cosa ancor più preoccupante è il silenzio di molti Comuni e rappresentanti del centrodestra su quanto di grave sta accadendo – hanno precisato Biancani e Pozzi -, non opporsi a questi pesanti tagli è un atto di colpevolezza che non può passare inosservato».

Pesaro era rimasto l’unico Comune capoluogo di Provincia - «l’unico» evidenzia Biancani - ad avere l’aliquota Irpef a scaglioni, con percentuali progressive invariate dal 2012 (e ferme per i redditi sotto i 23mila euro dal 2007). «Per 17 anni abbiamo mantenuto invariata l’aliquota Irpef, con difficoltà, rappresentando l’ultimo Comune capoluogo delle Marche a mantenerla tale. Ora gli sforzi non bastano più. Ci adeguiamo all’aliquota unica dello 0,8% perché non ci sono state date alternative. Pur avendo avviato una politica di riduzione delle spese e razionalizzazione della macchina comunale non ci sono margini». Il Comune manterrà l’esenzione per i redditi più bassi; quelli inferiori ai 9mila euro annui.  

Le modifiche presentate questa mattina dall’Amministrazione comunale, peseranno circa 3 euro al mese sui redditi dei pesaresi, «ma non saranno comunque sufficienti a risanare le casse collettive che perderanno oltre 3,3milioni all’anno. Per il 2025, con l’adeguamento Irpef, puntiamo a recuperare circa da 1 a 1,5milioni di euro; risorse che faranno da cuscinetto ai pesanti tagli subiti e ci permetteranno di dare continuità ai servizi fiore all’occhiello del nostro Comune che non abbiamo voluto toccare perché destinati ai più fragili, come quelli per il sociale e gli educativi a cui, in questo ultimo caso, abbiamo già provveduto ad una modifica del modello classico promosso fino ad adesso» precisano Biancani e Pozzi facendo riferimento, tra l’altro, alla proposta di statalizzazione della scuola La Giostra. Rientra anche la cultura, «nel 2024 siamo stati Capitale italiana, non possiamo permetterci di disperdere questo patrimonio annullando le risorse sul settore».

Adeguamento delle entrate, riduzione spese, razionalizzazione degli affitti e altri interventi, sono le tre linee di azione previste dall’Amministrazione, tra cui rientra la revisione profonda del parco macchine del Comune (con la quale si prevede una diminuzione delle autovetture a disposizione dell’ente), una stretta sulle partecipate e un’attenzione alle spese energetiche che interessano anche la macchina comunale. Riduzioni anche per la stessa giunta, a cui il sindaco ha chiesto di ridurre le trasferte, se non per importanti motivi istituzionali.

TAGLI E AUMENTI CHE GRAVANO SUL COMUNE

I tagli del 2025 sono quantificabili intorno ai 3,3 milioni di euro. Quelli previsti dallo Stato sono di circa 1 milione; ci sono poi gli aumenti dei costi del contratto del pubblico che peseranno ulteriori 720mila euro, e di quelli delle cooperative, che peseranno per altri 800mila euro. Cifre a cui vanno sommate quelle degli aumenti dei costi dei servizi, quantificabili attorno agli 800mila euro.

Numeri che aumenteranno di altri 100mila euro nel 2026 e 2027, sempre a causa dei tagli del Governo, arrivando a quota 3,4milioni. Previsto poi un ulteriore aggravio di costi per il 2028, quando le forbici dello Stato agiranno per ulteriori 500mila euro, per portare i tagli a 3,9 milioni.

Dei 130milioni della parte corrente del Bilancio, almeno 105 sono per spese “intoccabili”, quali il personale e i contratti in essere, etc. Ma anche i restanti 25milioni di euro, sono comunque da considerarsi “bloccate” in quanto consentono di mantenere i servizi sociali educativi, culturali. Biancani indica: «La riduzione del Bilancio 2025 di 3,3milioni incide quindi su scelte strategiche e irrinunciabili che, in molti casi, rendono Pesaro una città che è sempre riuscita a garantire servizi d qualità alle famiglie. Qualità a cui non vogliamo rinunciare». Biancani aggiunge, «Ci preme ricordare che anche a fronte di un adeguamento dell’aliquota Irpef sia per il 2025 che per gli anni successivi, saremo costretti a scelte di riduzione della spesa di oltre 1/2milioni di euro in quanto il nuovo gettito non garantirà la copertura del taglio di risorse subito».

STOP ALLE DEROGHE e FONDI COVID

Negli ultimi anni, il Governo ha concesso ai Comuni diverse deroghe per l’utilizzo dell’avanzo di bilancio. «Opportunità che ci hanno permesso di erodere questa voce, ad esempio, per far fronte all’aumento dei costi dell’energia sulla parte corrente».  Da ricordare inoltre lo stop ai fondi Covid, «risorse da milioni di euro che, fino al 2023, avevano portato maggiori trasferimenti ai Comuni a causa dell’impatto della pandemia sui bilanci degli enti e concesso anche l’utilizzo dell’avanzo. Deroghe oggi purtroppo annullate» dicono sindaco e assessore.

INCIDENZA ALIQUOTA UNICA PER REDDITI

Di seguito la previsione dell’incidenza della variazione dell’aliquota Irpef applicabile a scaglione di redditi per 13 mensilità.

Per redditi fino ai 9.000 euro, esenzione totale (invariata).

Per redditi dai 15.000€ ai 20.000€, sarà compresa tra i 2,31€ e 3,0€;

Per redditi dai 20.000€ ai 25.000€ sarà compresa tra i 3,0€ e 3,8€;

Per redditi dai 25.000€ ai 28.000€ sarà compresa tra i 3,8€ e 4,2€;

Per redditi dai 28.000€ ai 35.000€ sarà compresa tra 4,2€ e 4,3€;

Per redditi dai 35.000€ ai 45.000€ sarà compresa tra 4,3€ e 4,5€;

Per redditi fino ai 55.000€ sarà di 4,5€.

 

GETTITO IRPEF PREVENTIVATO

Il gettito proveniente dall’addizionale Irpef a scaglioni, ad oggi, fa incassare al Comune di Pesaro 10,8milioni di euro. La modifica dell’aliquota unica allo 0,8%, porta un aumento preventivato tra gli 1 e i 3,6 milioni di euro, con i riflessi effettivi nel 2026 che come possibile vedere, difficilmente potranno coprire i tagli subiti che nel corso di 3 anni arriveranno a 3,9milioni di euro.

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