Politica
martedì 19 maggio 2020
Corso di laurea in infermieristica, Biancani: "Ripristinare il ruolo dei docenti infermieri"

di Ufficio Stampa
«L'emergenza Covid ci ha fatto comprendere ancora di più il ruolo fondamentale del personale sanitario, ma medici e infermieri sono complementari, autonomi e non sostituibili tra loro». E' la premessa del consigliere regionale Andrea Biancani (Pd) che interviene sulla modifica ai requisiti di docenza per i corsi di laurea in scienze infermieristiche, stabilita dal Ministero dell'università e della ricerca in un decreto dello scorso 14 maggio. Per consentire agli atenei di ampliare l'offerta formativa in infermieristica, si prevede nei prossimi due anni accademici di diminuire “il numero minimo dei docenti necessari ai fini dell'accreditamento di nuovi corsi di laurea da cinque a tre unità” e il numero minino dei posti a tempo indeterminato “è ridotto da tre a una unità”. Per compensare la riduzione del corpo docente, il decreto stabilisce che “gli atenei individuano almeno due medici ospedalieri da indicare come personale medico di riferimento coinvolto per ogni corso”. «Per formare nuovi infermieri è importante il ruolo dei docenti infermieri, perché sono grado di trasmettere agli studenti le competenze specifiche che andranno a svolgere – sostiene Biancani, che presenterà un'interrogazione urgente sulla questione -. Quella del medico e quella dell'infermiere sono due professioni diverse, con percorsi curriculari specifici e non mutuabili tra loro. Prevedere l'eventuale sostituzione dei docenti con personale medico è un passo indietro anacronistico che non tiene conto del percorso di autonomia professionale avviato più di vent'anni fa dagli infermieri. Inoltre contraddice con la lezione che ci ha dato la crisi sanitaria, ovvero che il ruolo del personale infermieristico, soprattutto nel territorio, va valorizzato e potenziato». Nelle Marche la laurea in scienze infermieristiche è un corso dell'Univpm con sei poli formativi distribuiti in tutte le province, per un totale di circa 400 posti. «Condivido e approvo la scelta di aprire i corsi di infermieristica a un maggior numero di studenti, perché, come è emerso durante la pandemia, abbiamo bisogno di più infermieri, e aggiungo che andrebbe ampliato in generale l'accesso alla formazione di tutte le professioni sanitarie, medici inclusi. Ma questo non può essere realizzato assimilando i docenti medici con i docenti infermieri che hanno un profilo didattico specifico. La scelta del Ministero ha suscitato molte reazioni – conclude Biancani –, mi auguro che nei prossimi giorni si possa arrivare ad un accordo per modificare i nuovi parametri e ripristinare il giusto equilibrio tra i due ruoli».