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venerdì 14 novembre 2025

Mengucci, Della Dora, Murgia e Frenquellucci: "Nessuno spazio per linguaggi sessisti nelle istituzioni"

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Mengucci, Della Dora, Murgia e Frenquellucci: "Nessuno spazio per linguaggi sessisti nelle istituzioni"

Le assessore e cittadine attive Sara Mengucci, Mila Della Dora, Francesca Frenquellucci e Camilla Murgia esprimono una ferma condanna verso le continue esternazioni di un consigliere comunale di Pesaro, giudicate ormai da tempo oltre i limiti del confronto politico e segnate da toni sessisti e offensivi. 

Le amministratrici ringraziano il consigliere Bernardi per aver sollevato pubblicamente la questione a nome della comunità.

Ribadiscono che il Consiglio comunale rappresenta la massima istituzione democratica della città, un luogo deputato al dibattito sui temi che riguardano la cittadinanza e non un palcoscenico per battute goliardiche o espressioni discriminatorie. 

Ogni linguaggio lesivo della dignità, sottolineano, non può essere giustificato né minimizzato, perché la responsabilità delle parole è parte integrante del ruolo istituzionale.

Le assessore ricordano come atteggiamenti e frasi sessiste non offendano solo le donne ma l’intera comunità democratica, contrastando i valori di rispetto, uguaglianza e inclusione che l’Amministrazione comunale si impegna quotidianamente a promuovere. 

In questo contesto richiamano anche le recenti dichiarazioni della sindaca di Genova, Silvia Salis, che ha denunciato le offese sessiste ricevute online in quanto donna impegnata in un ruolo pubblico.

La riflessione arriva alla vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza che rappresenta un impegno quotidiano per l’Amministrazione e per le associazioni del territorio attive nel contrasto a ogni forma di violenza e discriminazione. 

Le assessore ricordano come la violenza inizi dalle parole, che contribuiscono a generare cultura, stereotipi e comportamenti che possono sfociare in atti più gravi. Per questo richiamano l’esistenza di una “scala della violenza”, che parte dalle espressioni apparentemente innocue fino ai contenuti misogini più espliciti.

Concludono riaffermando il proprio impegno per una Pesaro giusta e rispettosa, capace di riconoscere il valore delle differenze e di promuovere una cultura della parità. Il rispetto, affermano, non deve essere un’opzione ma una regola: ogni parola pesa e contribuisce a costruire il futuro della comunità.

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