Politica
martedì 30 luglio 2019
Come un test antidroga provocatorio si è trasformato in un invito a donare il sangue

«La lotta alla droga si fa contrastando il disagio giovanile e con le campagne di sensibilizzazione, non con le sceneggiate». Per Matteo Ricci, il prelievo antidroga fatto ieri da cinque consiglieri di minoranza (Marchionni, Baiocchi, Gambini, Frenquellucci e Lugli; dopo invito dei primi tre a fare altrettanto al resto dell'assemblea e alla giunta comunale), «è iniziativa accusatoria e integralista». Così il sindaco su facebook: «Da dieci anni sono donatore di sangue. Invece di fare queste sceneggiate moraliste, esorto i consiglieri che si vogliono sottoporre all’esame del sangue a farlo al reparto trasfusionale dell’ospedale. Potranno così iniziare il percorso di donatori, facendo del bene a chi ha bisogno». Già ieri, nella conferenza stampa del Palio dei Bracieri, presentando le attività dell’Avis, il sindaco avevo detto: «Il Comune deve sostenere la crescita delle donazioni e non le stupidaggini. Ogni riferimento a questo prelievo antidroga è puramente voluto».
Anche il consigliere d'opposizione Dario Andreolli ha motivato la sua assenza al test sostenendo la causa della donazione di sangue. Così il suo post su Facebook:
"A chi mi sta chiedendo il perché non ho risposto all’invito (facoltativo) di fare il test #antidroga, rispondo che da 5 anni, donando sangue, firmo un’autocertificazione in cui dichiaro di non assumere droghe di alcun tipo.
L’ultima donazione l’ho fatta il 14 Maggio (il giorno dopo la nascita di mia figlia) e la prossima la farò dopo ferragosto, trascorsi i 3 mesi necessari tra una donazione e l’altra.
Con questo ho appena ammesso di avere una colpa : Essermi iscritto troppo in ritardo, rispetto a quanto potevo, all’ Avis Comunale Pesaro ."