Politica

giovedì 15 luglio 2021

CGIL, CISL, UIL: "Dall'assessore regionale Saltamartini idee confuse sul sistema sanitario provinciale"

CGIL, CISL, UIL: "Dall'assessore regionale Saltamartini idee confuse sul sistema sanitario provinciale"

di Ufficio Stampa CGIL

Dopo aver letto le dichiarazioni dell’assessore regionale Filippo Saltamartini sul riassetto ospedaliero della provincia di Pesaro intendiamo (CGIL, CISL, UIL) esporre alcune considerazioni sull’abbrivio dell’assessore.

Riteniamo che assumere queste decisioni senza un confronto con le organizzazioni sindacali, i rappresentanti delle amministrazioni e istituzionali locali sia inaccettabile sotto ogni punto di vista ma in particolare per gli effetti che tali decisioni comporteranno per le comunità e per il futuro della sanità  per le generazioni che verranno:

- ci sono forti discordanze tra quanto affermato dall’assessore pubblicamente, e i decreti della Giunta Regionale;

- siamo tutti d’accordo che le risorse del PNRR dovranno essere usate per potenziare  la sanità territoriale di questa provincia, soprattutto dell’entroterra, ma gli interventi ad oggi adottati invece di parlare di realizzazione delle case della salute, dell’integrazione del ruolo dei MMG nel sistema sanitario regionale, del potenziamento della prevenzione e della diagnostica, nell’ottica dell’abbattimento delle liste di attesa, interviene sugli assetti ospedalieri producendo in un solo colpo la riduzione di posti letto rispetto al piano socio sanitario precedente e condanna ad un ruolo di assoluta irrilevanza dell’ospedale Santa Croce di Fano;

- perdere l’azienda ospedaliera Marche Nord senza prima prevedere il riassetto dell’ Asur e la creazione di un’azienda sanitaria provinciale che coincida con il territorio, oppure pensare a rivedere il modello relativo alle aziende ospedaliere ipotizzando l'aggregazione tra Marche Nord e Torrette che “permetterebbe un vero ed efficace contrasto al fenomeno della mobilità passiva”.

Per noi significherebbe invece creare le condizioni per perdere alcune specialità essenziali, per limitare la mobilità passiva, e per garantire interventi per acuti, di qualità ed efficienza come ad esempio neurochirurgia ed ematologia.

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