Politica
mercoledì 06 agosto 2025
Centro per l'Autismo e servizi socio-sanitari, Biancani e Pandolfi: "Dalla Regione solo propaganda"
newsIl Comune di Pesaro torna a sollecitare la Regione Marche sulla gestione dei servizi socio-sanitari territoriali.
Al centro della polemica il Centro per l’Autismo, il centro diurno La Fenice, Il Gabbiano e l’RSA Tomasello, per i quali il sindaco Andrea Biancani e l’assessore alle Politiche sociali Luca Pandolfi denunciano la totale assenza di decisioni concrete da parte della Regione.
“Le sedi annunciate oggi dal consigliere Baiocchi – spiegano Biancani e Pandolfi – sono tutte di proprietà comunale e già proposte da tempo all’Ast e alla Regione. Ma mancano ancora gli atti formali. A un mese dal voto, si cerca solo visibilità”.
Il Centro per l’Autismo, ad esempio, aveva già una sede individuata in via Vatielli dal Consiglio comunale nel 2022.
“La Regione ha annullato quella scelta e oggi, dopo quasi cinque anni, non ha ancora indicato una nuova sede”, accusano.
Il Comune ha proposto per l’autunno 2024 gli spazi di strada in Sala a Villa Fastiggi, attualmente occupati da La Fenice, ma nessuna risposta è mai arrivata.
Nel dubbio, l’Amministrazione ha già individuato come sede alternativa il nido Alberone, libero da settembre grazie al trasferimento delle attività nel nuovo polo 0-6 in via Rigoni.
Proprio l’Alberone è stato proposto anche per accogliere temporaneamente Il Gabbiano, centro diurno per la salute mentale, ancora senza nuova collocazione dopo l’esito negativo dell’avviso pubblico della Regione.
Biancani e Pandolfi citano anche l’RSA Tomasello, la cui sede a Muraglia dovrebbe essere demolita.
La Regione prevede il trasferimento a Casa Roverella, ma – sottolineano – “non si tratta di una nuova soluzione: è quanto previsto già dall’accordo del 2022, che il Comune ha rispettato nonostante i tentativi regionali di spostare la struttura fuori città, ad Apsella”.
Il Comune rivendica il proprio impegno: “Abbiamo messo a disposizione spazi che avremmo potuto destinare ad altro, ma lo abbiamo fatto per tutelare servizi essenziali per persone fragili e per chi ci lavora. La Regione, invece, ha politicizzato il tema con annunci propagandistici, senza mai formalizzare nulla”.