Politica

martedì 10 novembre 2020

Cancellieri risponde a Ricci: "L'ospedale unico di Pesaro utile solo alla costa, ora cambiamo direzione"

Cancellieri risponde a Ricci: "L'ospedale unico di Pesaro utile solo alla costa, ora cambiamo direzione"

di Giorgio Cancellieri, consigliere della Regione Marche

Con la risoluzione per il nuovo piano socio-sanitario 2021-2023 e il conseguente stop al progetto dell’Ospedale unico di Pesaro, votata in Regione nella seduta del 9 novembre 2020, si inizia un percorso di restituzione ai cittadini di quella che in campagna elettorale ho definito una “sanità equamente distribuita sul territorio”. 

L’impronta che questa maggioranza intende dare, in primis, è di riqualificazione e potenziamento delle strutture sanitarie già presenti. Negli anni, come sappiamo, sono state messe in crisi da una politica regionale di centrosinistra accentratrice e miope nell’osservare le esigenze di tutti i cittadini. Concentrarsi esclusivamente sul dogma del risparmio in un ambito così importante come la sanità, ci ha messi oggi nella condizione di subire sulla nostra pelle carenze di personale e strumentazioni, indispensabili a maggior ragione in tempi di pandemia; ancor più sbagliato è stato buttarsi nella farraginosa e infruttuosa avventura del cosiddetto project financing per un nosocomio faraonico, quello di Pesaro, utile solo alla costa, lasciando scoperte (anche solo per il primo soccorso e servizi di base) le aree interne. 

Noi piuttosto pensiamo ad un modello di investimenti per una distribuzione equa di competenze professionali, innovazione e tecnologia nei presidi sanitari territoriali già presenti. Solo facendo ciò si può limitare la mobilità passiva, ossia quel fenomeno di fuga verso regioni limitrofe, alla ricerca di servizi efficienti, che, oltre a scontentare i cittadini, produce un’enorme spesa per il nostro bilancio regionale.

I cittadini hanno votato questa maggioranza per dare discontinuità a quella politica che ha diviso la popolazione in cittadini di serie A e cittadini di serie B, rendendo oltremodo difficile a questi ultimi l’accesso di diritto ai servizi sanitari di base. Bene quindi che si cominci sin da subito, con questo provvedimento, a cambiare direzione, passando finalmente dalle parole ai fatti.

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