Politica
giovedì 10 marzo 2022
Biancani: "Ho risollecitato la riapertura della Maternità a Pesaro, i parti a Rimini sono aumentati del 20%"

di Ufficio Stampa Andrea Biancani
Nuova interrogazione del Vicepresidente del Consiglio regionale, Andrea Biancani (PD), per sollecitare il ripristino della piena funzionalità del Dipartimento Materno-infantile al San Salvatore di Pesaro. Nel quesito, sottoscritto anche dalla consigliera Micaela Vitri e dal Gruppo Pd, la richiesta di riattivare i servizi chiusi per affrontare l'emergenza Covid. Nel marzo 2020 l'intero Dipartimento è stato trasferito d'urgenza al Santa Croce di Fano e la struttura di Pesaro è stata convertita in posti letto Covid e nel centro di riferimento regionale per le partorienti positive.
«Stiamo ormai uscendo dall'emergenza, a Pesaro vanno riattivati il pronto soccorso pediatrico, pediatria, ginecologia e ostetricia. I cittadini hanno bisogno di questi servizi e la mobilità passiva continua ad aumentare – sottolinea Biancani – Da tempo, con una serie di atti, sto sollecitando la Regione per la riapertura. Una richiesta condivisa anche dall'attuale maggioranza, che ha presentato anche una mozione, poi approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, il 23 marzo di un anno fa. Adesso, ricordando l'impegno dell'assessore a riattivare i servizi al termine della pandemia, alla luce della diminuzione delle ospedalizzazioni per Covid e a pochi giorni dalla fine dello stato di emergenza, fissata per il 31 marzo, è il momento che la Giunta comunichi con chiarezza quando riattiverà il Dipartimento, tenendo conto che Marche Nord ha già avviato la riapertura di alcune unità».
Biancani evidenzia quanto, dopo la chiusura del reparto, la mobilità passiva da Pesaro verso la Romagna nell'ambito ostetrico sia aumentata, nonostante i punti nascita di Fano e Urbino.
«Nel 2021 circa 200 partorienti si sono rivolte a Rimini, con un incremento di quasi il 20% rispetto al 2020, generando una spesa per la sanità marchigiana, solo per la fase del parto, di circa 260.000 euro. Ma il percorso della nascita – aggiunge – comporta anche il monitoraggio della gravidanza, con visite, esami diagnostici e controlli neonatali e se si sceglie di partorire in una struttura romagnola per diversi mesi devono essere affrontati dalle mamme disagi e costi aggiuntivi che potrebbero essere evitati».
Nell'interrogazione si chiedono aggiornamenti anche sugli eventuali lavori che dovranno essere realizzati per rendere nuovamente operative le strutture e le strumentazioni. Il reparto disponeva di 23 posti letto e di 4 sale parto, di cui una dotata di vasca per il travaglio in acqua e cromoterapia, 2 sale operatorie attigue con il blocco chirurgico e il nido interno.
«Sono state sacrificate tutte le attività ordinarie che da anni venivano svolte con alta professionalità, grazie agli investimenti sul personale e sulle attrezzature. Nell'ospedale di Pesaro, anche in caso di eventuali complicanze, c'è la collaborazione con le strutture di emergenza-urgenza, la chirurgia e il centro trasfusionale che assicurano risposte tempestive e multidisciplinari, mentre oggi le famiglie, per i casi più gravi, sono costrette ad affrontare viaggi andata e ritorno tra Fano e Pesaro. Nella nostra interrogazione – conclude - abbiamo chiesto garanzie e tempi certi affinché questi servizi possano essere nuovamente offerti ai cittadini, una richiesta condivisa dall'intero Consiglio Regionale».