Politica

venerdì 14 gennaio 2022

Biancani: "La Giunta regionale deve aggiornare il Piano pandemico, non l'ha mai rivisto da ottobre 2020"

Biancani: "La Giunta regionale deve aggiornare il Piano pandemico, non l'ha mai rivisto da ottobre 2020"

di Andrea Biancani, vicepresidente del Consiglio Regionale

L'eccessiva pressione sull'ospedale San Salvatore di Pesaro e sulle altre strutture territoriali per l'elevato numero di pazienti Covid sta chiaramente compromettendo la capacità di dare risposte alle altre patologie. I cittadini sono esasperati perché non riescono più a programmare prestazioni in tutto il territorio, da un semplice emocromo ad una visita specialistica, sino al rinvio degli interventi considerati non urgenti. La scelta, o non-scelta, vista la posizione poco chiara della Giunta regionale, di mantenere chiuso il Covid hospital di Civitanova, continua di fatto a dirottare il maggior carico di ricoveri a Marche Nord, una struttura divenuta centro di riferimento regionale, con la metà dei ricoveri in terapia intensiva e semi-intensiva di tutte le Marche senza che ci siano state assunzioni straordinarie o in alternativa personale aggiuntivo coinvolgendo le altre strutture ospedaliere della regione.

E a questo si aggiunge la conversione delle strutture sul territorio, con oltre il 60% dei ricoveri extra-ospedalieri del la regione.

A fronte di questa situazione che rischia di paralizzare la sanità del territorio, la maggioranza, dopo oltre un anno dall'insediamento della nuova Giunta, continua a scaricare le responsabilità sul passato, dimostrando di non riuscire a prendere decisioni e ad assumersi responsabilità, molto probabilmente, per non scontentare altre zone della regione. 

Il piano pandemico redatto dalla precedente Giunta regionale nella prima fase, quella della vera e improvvisa emergenza, non è mai stato aggiornato nelle linee guida, sebbene il quadro sia molto diverso, anche dal punto di vista dell'andamento dei contagi.

In carica da quasi un anno e mezzo, nell'ottobre del 2020 si è limitata a confermare il Pianoma ritengo debba aggiornalo, valutando quanto lo scenario dell'emergenza sia diversoNella prima ondata della pandemia la nostra provincia è stata la più colpita a livello regionale. I provvedimenti contenuti nel Piano erano contestualizzati i n quel quadro, ma ormai da diverso tempo le condizioni sono diverse e il peso non può continuare a gravare sulle stesse strutture che sono costrette a rinviare le prestazioni per le persone che hanno problemi di salute o addirittura a chiudere interi reparti. I cittadini dell'intero territorio stanno pagando l'immobilismo della Regione. In un contesto di pandemia che dura da due anni non si può continuare a rincorrere l'emergenza, ma anticiparla e gestirla, anche in previsione degli scenari futuri. Inoltre, qualora il Piano non venisse modificato, se dovesse esserci un aumento dei ricoveri anche nel prossimo autunno e negli anni successivi, il nostro territorio si troverebbe nella stessa condizione.


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