Politica
martedì 21 aprile 2020
Baiocchi (Fdi): "Amadori scredita il lavoro delle forze dell'ordine e parla di cene e notti allungate, vergogna"

di Nicola Baiocchi, Segretario Fratelli d’Italia Pesaro
Sono sinceramente esterrefatto dalle dichiarazioni del Capogruppo in Consiglio Comunale Massimiliano Amadori rilasciate ad un quotidiano locale dal titolo “AMADORI PD: la priorità è il lavoro, in sicurezza, ma banalmente non si vive solo di lavoro”.
Questo comunicato è un mix di banalità condito con il solito pressapochismo di chi, dopo tutto quello che è successo e tutt’ora sta succedendo nella nostra città, tende a minimizzare e considerare nuovamente il tutto come se fosse ancora, una banale influenza stagionale. Sinceramente pensavo, sbagliando, che la lezione fosse servita e che almeno fino alla fine di questa emergenza non ci fossero rigurgiti di “cene con gli amici, musica, cultura e notti lunghe” auspicate dal capo gruppo del Pd, invece ci risiamo. Una pandemia va circoscritta e i cittadini vanno guidati e supportati, siamo tutti d’accordo che è bello stare insieme, è bello far festa ed è bello il calcio (tema citato non a caso nell’articolo per avere il plauso del pubblico).
Ma non basta. Siamo arrivati persino a screditare il lavoro delle Forze dell’Ordine che, rischiando la propria incolumità e quella delle proprie famiglie, fanno sì che i provvedimenti vengano rispettati, appare a dir poco squallido. Se i dati delle infrazioni sono questi, è anche perché l’azione di deterrenza perpetrata dalle Forze dell’Ordine ha funzionato.
Vorrei evidenziare al Sig. Amadori, che il garantire lavoro e sicurezza, significa prima di tutto fare prevenzione e non garantirsi consensi facile parlando di “feste”. E’ quanto mai subdolo utilizzare in questo momento i termini “accalcati e affollati” al solo scopo di creare un’immagine rosea nella testa delle persone per farsi associare a quella che era la nostra vita di prima e che purtroppo ad oggi non c’è.
Dovremo necessariamente ripartire, tornare alle nostre vite, alle nostre abitudini e alla nostra quotidianità ma auspico che chi chiede al Governo una riapertura (ricordo che al Governo ci siete voi), sia consapevole che nulla sarà più come prima e ci vorrà, purtroppo tanto tempo per tornare alla normalità. Vergogna, è l’unica parola utilizzabile, lo storytelling bisogna saperlo dosare e anche i riferimenti culturali, le tematiche sono tante, non è il momento di gettare il fumo negli occhi a chi ha bisogno di speranza e certezze, per guadagnare consenso.
In realtà è vero che non viviamo solo di lavoro, ma senza lavoro non si hanno i soldi per fare la spesa, per pagare le bollette, gli affitti, le medicine e vivere dignitosamente e ricordo che in questo momento le priorità sono ben altre; speravo che 822 morti nella Regione Marche, di cui 449 nella nostra Provincia avessero fatto riflettere e comprendere la portata di questa tragedia ma purtroppo, anche questa volta, mi sbagliavo.