Politica

martedì 05 luglio 2022

Biancani: "Le altre Regioni stanziano risorse aggiuntive, nelle Marche non si sa quanti medici proseguiranno"

Biancani: "Le altre Regioni stanziano risorse aggiuntive, nelle Marche non si sa quanti medici proseguiranno"

di Andrea Biancani, Vicepresidente Consiglio regionale

Ad oggi, di fronte ad una curva dei contagi in crescita, non sappiamo quanti medici saranno disponibili a proseguire il servizio delle vecchie USCA, le unità speciali di continuità assistenziale cessate lo scorso 30 giugno che garantivano la presa in carico dei pazienti Covid a domicilio.

Questo servizio sul territorio è fondamentale per evitare il collasso dei pronto soccorsi e la diffusione del virus nelle strutture ospedaliere.

Nella risposta alla mia interrogazione urgente l’assessore ha ribadito che la Regione Marche recepisce semplicemente il decreto nazionale, con la possibilità per il personale delle USCA di continuare ad operare fino alla fine dell'anno con prestazioni di continuità assistenziale e un trattamento orario di circa 24 euro all’ora, quasi la metà rispetto ai precedenti 40 euro. E’ chiaro che queste condizioni penalizzanti, a parità di prestazione e di esposizione al contagio, non incentiva l’adesione dei medici, con il rischio di disperdere il patrimonio di esperienza e affidabilità raggiunto da queste unità, essenziali per fronteggiare le fasi più delicate della pandemia. 

Mi auguro che in sede di conferenza Stato-Regioni, dove il problema è stato sollevato anche dall’assessore Saltamartini, si individui una soluzione. Resta il fatto che alcune regioni, in particolare la Sardegna, hanno scelto di agire autonomamente e di stanziare risorse aggiuntive proprie per mantenere la stessa remunerazione ai medici e confermare il servizio fino alla fine dell’anno. I cittadini, di fronte al Covid che sta nuovamente condizionando la quotidianità, hanno bisogno di chiarezza. Questo passaggio da USCA ad UCA, unità di continuità assistenziale, andava gestito gradualmente e con maggiore lungimiranza, evitando buchi nel principale servizio territoriale di trattamento dei casi positivi.

L’interrogazione è stata sottoscritta anche dalla consigliera Micaela Vitri e dai componenti del Gruppo PD.


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