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venerdì 14 novembre 2025

Aset: "Su Monteschiantello servono dati reali, non slogan. La gestione dei rifiuti è pienamente conforme"

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Aset: "Su Monteschiantello servono dati reali, non slogan. La gestione dei rifiuti è pienamente conforme"

Aset interviene con fermezza sul dibattito relativo alla discarica di Monteschiantello, invitando Bene Comune e Movimento 5 Stelle a basarsi su dati certificati e riferimenti normativi. 

Il presidente Giacomo Mattioli (foto) respinge le ricostruzioni circolate in questi giorni, accusando le forze politiche di utilizzare “vecchie strategie di terrorismo mediatico” attraverso espressioni prive di fondamento. 

Mattioli richiama l’attenzione sul fatto che, quando si parla di rifiuti e ambiente, ai cittadini è dovuta una comunicazione chiara e verificabile.

Tra gli elementi evidenziati figura il dato sulla raccolta differenziata del Comune di Fano, che nel 2024 ha raggiunto il 75%, il migliore tra i Comuni marchigiani con oltre 30.000 abitanti. 

Un risultato certificato dal rapporto ARPAM, che per Aset conferma l’efficienza del sistema e l’impegno della città. 

Il presidente chiarisce inoltre che l’espressione “rifiuti non obbligatori” non compare in alcuna norma o autorizzazione vigente: si tratta, afferma, di un concetto privo di significato giuridico. 

Nel 2024 a Monteschiantello sono state conferite circa 53.000 tonnellate di rifiuti, nel pieno rispetto del Piano d’Ambito provinciale e con un quantitativo ritenuto indispensabile per garantire la sostenibilità economica del servizio. 

Le 18.000 tonnellate richiamate nel dibattito corrispondono al 50% dei rifiuti urbani residui previsti dalla normativa regionale.

Mattioli respinge anche ogni illazione sugli utili aziendali, sottolineando che un bilancio positivo rappresenta un vantaggio per il territorio, in quanto gli utili vengono redistribuiti ai Comuni soci a beneficio di servizi e investimenti pubblici. 

La programmazione del futuro, afferma, è già stata avviata attraverso il tavolo di revisione del Piano d’Ambito e il progetto di adeguamento morfologico con ottimizzazione volumetrica della discarica, con l’obiettivo di garantire continuità alla gestione dei rifiuti senza ricorrere a trasferimenti fuori regione che comporterebbero costi maggiori e rischi ambientali.

Il presidente interviene anche sulla sentenza del Consiglio di Stato, spesso citata come soluzione immediata. 

A oggi la discarica dispone di una capacità residua di circa 145.000 metri cubi, pari a tre anni di conferimenti. 

Il possibile recupero di volumetria, derivante dalla normativa del 2010 e stimabile in 30.000 metri cubi, potrebbe rappresentare un supporto temporaneo equivalente a circa sei mesi di attività, ma non costituisce una soluzione definitiva. 

Per Aset, presentarlo come tale significa creare aspettative infondate.

L’azienda ribadisce il proprio impegno per una gestione trasparente e conforme alle norme, rispettosa dell’ambiente e dei cittadini. 

Mattioli conclude sottolineando la necessità di un confronto politico responsabile, evitando di alimentare paure attraverso concetti inesistenti e dati decontestualizzati.

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