Politica

martedì 13 luglio 2021

Approvata la Proposta di Legge regionale in tema di "Riordino del sistema delle politiche abitative"

Approvata la Proposta di Legge regionale in tema di "Riordino del sistema delle politiche abitative"

Nicola Baiocchi, consigliere regionale Fratelli d'Italia: "Attraverso il nostro contributo abbiamo ottenuto importanti modifiche tese al rispetto della legalità e alla salvaguardia delle fasce più deboli. Una Legge che rispetta la giurisprudenza e i comportamenti sani. Si tratta di una tematica molto importante che meritava di essere rivista anche dal punto di vista del pieno rispetto della legalità. In questo senso va il testo della Legge frutto di un lavoro che ha visto tutti i componenti della Commissione dare il proprio contributo, seppur con diverse sfumature. Andando nello specifico, mi preme evidenziare, come fra i requisiti sia stato ora inserito che occorra non aver riportato, negli ultimi dieci anni dalla data di pubblicazione del bando, condanne – con sentenze passate in giudicato – per delitti non colposi per i quali la legge preveda la pena detentiva non inferiore nel massimo edittale a due anni. Lo stesso dicasi per altre due integrazioni in merito alla decadenza se l’assegnatario abbia riportato denunce per inosservanza dell’obbligo di istruzione per i figli minori e/o condanne, anche non definitive, in ambito della violenza di genere. Si tratta di casistiche che ora sono state esplicitate in modo chiaro e inequivocabile.  Altro apporto importante da parte di Fratelli d’Italia in commissione “è stato quello relativo al contributo affinché le giovani coppie, di età inferiore ai 35 anni, possano avere un’opportunità per trovare un alloggio con più facilità. Penso, inoltre, alla tutela delle famiglie monoparentali e la tutela dei diversamente abili. Ringrazio tutti i colleghi della III Commissione consiliare permanente Governo del territorio, Ambiente e Paesaggio e sono certo abbiamo dato vita a una Legge di riordino delle politiche abitative migliore, più efficiente ed efficace. Oggi, l’Aula consiliare "ha approvato una Legge che rispecchia i cambiamenti avvenuti nella società negli ultimi anni. Si sceglie la legalità e crediamo che fra chi commette dei reati e chi non li commette, la scelta onorevole sia quella di sostenere i buoni cittadini. Tutte le persone devono avere l’occasione del riscatto, ma chi si è sempre comportato bene deve avere un aiuto. Fra i criteri di accesso, abbiamo tenuto conto del fatto che, ormai, il 50% delle famiglie è monoparentale e questo andava tenuto in considerazione; come i giovani di età inferiore ai 35 anni che hanno il desiderio di formare una famiglia; sostenere i più deboli e modificato il punteggio per i diversamente abili. Infine, aspetto non secondario i punteggi che si ottengono in base alla residenza nei Comuni che va a tutelare la coesione della nostra società perché è importante il radicamento. Credo che abbiamo fatto un buon lavoro con una Legge più equa e giusta e che consentirà a tanti marchigiani, che fino ad oggi erano esclusi, di poter accedervi". 

Giacomo Rossi, consigliere regionale Civici Marche: "Un vero e proprio cambio di passo sull’assegnazione delle case popolari, portato avanti con convinzione da tutte le forze di maggioranza. Ciò consentirà un doppio vantaggio ai cittadini-affittuari sarà consentito di poter acquistare a buon prezzo la propria casa nella quale abitano da tempo ed apportare migliorie edilizie a proprio piacimento; Erap, invece, incasserà risorse da reinvestire nell’edilizia popolare e non si occuperà più dei lavori di manutenzione di queste case, costruite oramai da tempo. In merito all'approvazione della legge, che ha davvero tanti punti ragionevoli e che rappresenta un vero cambiamento, vorrei ringraziare tutta la maggioranza e fare un plauso al Presidente della III Commissione Andrea Maria Antonini per il lavoro svolto ed il collega Nicola Baiocchi per il contributo importante dato al testo. E' l'ennesima buona legge fatta dalla nuova compagine in Regione, una legge vicina alle esigenze dei cittadini che riordina in maniera seria le politiche abitative".

Micaela Vitri, consigliera regionale Partito Democratico: "Riservare un alloggio sicuro alle donne vittime di violenza per allontanarle dal contesto dei maltrattamenti e dalla paura di sporgere denuncia. Una riforma che dimentica e stravolge la funzione sociale dell'edilizia residenziale pubblica, nata per tutelare il diritto primario alla casa di chi si trova in condizioni di effettivo bisogno. L'emendamento, di cui ero prima firmataria, proponeva di sostituire Forze dell'ordine e Vigili del Fuoco, tra le categorie beneficiarie di alloggi riservati secondo le nuove norme, con le donne vittime dei reati riconosciuti dalla legge del 2013 per il contrasto alla violenza di genere. Pur riconoscendo l'intento lodevole di premiare il lavoro di chi garantisce l'ordine e la sicurezza, ci sembra opportuno che ciò avvenga con altri strumenti, evitando corsie preferenziali. Consentire una riserva a queste categorie, riconoscendole come quelle economicamente vulnerabili, significa creare un privilegio contro ogni principio di tutela dei cittadini più fragili Al contrario, destinare case popolari alle vittime di violenza di genere è una scelta in linea con il principio dell'edilizia pubblica, già fatta da altre Regioni, come ad esempio il Lazio, dove da 21 anni nella riserva del 25% ci sono anche le donne vittime di maltrattamenti fin da inizio procedimento giudiziario, con un ulteriore rafforzamento deliberato poco più di un anno fa, dopo l'emergenza Covid, per le vittime e i loro figli in condizioni di particolare disagio economico. Nelle Marche le cinque case rifugio, una per provincia, offrono 61 posti letto, ai quali si aggiungono quelli delle due case di emergenza, a disposizione però solo per soggiorni temporanei. Le donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza nel 2019 sono state 471, un numero altissimo a fronte dei posti disponibili. La rete dei luoghi per la tutela e la protezione deve essere potenziata, perché spesso le donne non denunciano proprio per timore di non sapere dove andare a vivere, in molti casi non sono economicamente indipendenti e anche quando è l'uomo a lasciare l'abitazione, non sempre hanno la possibilità di sostenere il canone di affitto. E' grazie al nostro emendamento se la maggioranza ha alla fine recepito questa esigenza, decidendo di aggiungere un'ulteriore riserva, così come riconosciuto dal presidente della Terza commissione Andrea Maria Antonini. Sebbene la nostra proposta sia stata bocciata, abbiamo raggiunto l'obiettivo di migliorare una legge che rappresenta, nel complesso, un passo indietro in tema di diritti".


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