Politica
martedì 29 aprile 2025
Amianto e sicurezza sul lavoro, Vitri alla Regione: “Basta rinvii, servono interventi concreti”

Il Primo Maggio sia anche l’occasione per pretendere risposte concrete sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. È l’appello lanciato dalla consigliera regionale del Partito Democratico Micaela Vitri, che torna a sollecitare la giunta Acquaroli su un nodo ancora irrisolto: la rimozione dell’amianto. Secondo i dati riportati da Vitri, nelle Marche ogni anno si ammalano 30 mila persone, molte delle quali a causa dell’esposizione a materiali nocivi durante l’attività lavorativa.
“La mia proposta di legge sullo smaltimento dell’amianto, depositata il 26 settembre 2023 e sottoscritta da tutto il Gruppo PD, è ancora ferma in terza commissione – denuncia Vitri –. Avevamo proposto di estendere i contributi anche alle imprese agricole e agli insediamenti industriali, oltre che di eliminare il tetto massimo di 2.000 euro per ogni intervento, fissato dalla legge regionale 14/2020.”
La discussione era prevista per la seduta del Consiglio regionale del 18 febbraio, ma la maggioranza ha deciso di rinviare l’esame della proposta. “Eravamo pronti al confronto, anche su eventuali modifiche, ma è evidente che l’intento era solo quello di prendersi il merito – aggiunge Vitri –. Poco dopo, infatti, Forza Italia ha presentato un testo molto simile, accorgendosi dell’importanza del tema solo in vista delle prossime elezioni regionali.”
Vitri evidenzia il ritardo della Regione Marche rispetto ad altri territori. “Nel 2023 l’Emilia-Romagna ha pubblicato un bando da 4 milioni di euro per incentivare la rimozione dell’amianto dagli edifici produttivi, con contributi fino a 150.000 euro. Una misura concreta per tutelare la salute e migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro, che avevo proposto anche in Aula. Ma la Giunta ha sempre detto no.”
“Ora possono anche prendersi il merito – conclude la consigliera dem – ma per il bene dei cittadini è necessario aprire subito un confronto serio per arrivare a un testo condiviso e votarlo all’unanimità prima della fine della legislatura.”