Prosegue al Teatro della Fortuna di Fano il festival TeatrOltre, rassegna multidisciplinare giunta alla sua ventunesima edizione e promossa da AMAT in collaborazione con dieci Comuni marchigiani e la Fondazione Teatro della Fortuna.
Sabato 7 giugno alle ore 21 va in scena Vorrei una voce, un emozionante monologo scritto e interpretato da Tindaro Granata, attore tra i più amati del panorama teatrale italiano.
Lo spettacolo è frutto del progetto Il Teatro per Sognare, realizzato all’interno della casa circondariale di Messina, in collaborazione con le detenute di alta sicurezza.
Al centro del racconto c’è il sogno come bisogno vitale, la libertà come dimensione dell’anima, e la voce di Mina - reinterpretata in playback - come strumento poetico per raccontare la propria storia.
«Ero un uomo che aveva perso la gioia - racconta Granata -. Quando mi è arrivata la proposta di lavorare con le detenute, ho capito che non ero così diverso da loro: anche io avevo smesso di sognare.
Con Vorrei una voce ho riscoperto il senso del mio fare teatro, grazie a donne che nel carcere cercano una via di riscatto e una nuova libertà interiore».
Il monologo prende ispirazione dall’ultimo concerto dal vivo di Mina, tenutosi alla Bussola nel 1978.
Ogni detenuta coinvolta nel progetto ha scelto due canzoni da interpretare in playback, mettendo in scena la propria storia, le ferite e la forza di resistere.
In scena c’è solo Granata, ma con sé porta “gli occhi, i gesti, le lacrime e i sorrisi” delle protagoniste che lo hanno accompagnato nel percorso creativo.
Vorrei una voce è una produzione LAC Lugano Arte e Cultura in collaborazione con Proxima Res, con il supporto del Gruppo Ospedaliero Moncucco.
Le luci sono firmate da Luigi Biondi, i costumi da Aurora Damanti e la regia assistente è di Alessandro Bandini.
I biglietti sono disponibili al botteghino del Teatro della Fortuna (tel. 0721 800750) e sul circuito Vivaticket.
L’inizio dello spettacolo è previsto per le ore 21.
Un appuntamento imperdibile per chi ama il teatro che emoziona e interroga, capace di dare voce a chi troppo spesso resta in silenzio.