Cultura
lunedì 09 giugno 2025
TeatrOltre, venerdì 13 e sabato 14 giugno alla Chiesa dell'Annunziata in scena "Daemon" di Motus

di Ufficio Stampa AMAT
Volge al termine il lungo e articolato viaggio nel teatro del presente offerto da TeatrOltre, festival ideato e realizzato all’insegna della multidisciplinarietà dall’AMAT con 10 Comuni del territorio marchigiano, tra i quali quello di Pesaro che ne è capofila, palcoscenico ampio per le più importanti esperienze dei linguaggi contemporanei giunto alla ventunesima edizione. Venerdì 13 e sabato 14 giugno alla Chiesa dell’Annunziata Motus presenta Daemon con Enrico Casagrande e Alexia Sarantopoulou, regia e drammaturgia di Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande.
Daemon è un preludio al secondo movimento (filmico) Frankenstein (a story of hate) che debutterà nell’autunno 2025 a RomaEuropa. Daemon è uno dei tanti termini negativi con cui Mary Shelley chiama la creatura romanzo: Miserable Monster, Demoniacal corpse, Ugly Devil, Vile insect, Abhorred monster, Detested form, Odious companion. Nel romanzo – e nel primo movimento del dittico Frankestein (a love story) – la creatura fugge dal laboratorio di Frankenstein e si nasconde nella solitudine delle Alpi dove, attraverso l’osservazione furtiva di una famiglia di rifugiati, acquisisce progressivamente la conoscenza del linguaggio, della letteratura e delle convenzioni della società europea. In un primo momento si innamora teneramente degli umani e della natura poi comincia a comprendere vagamente la propria condizione.
“Non avevo ancora incontrato un essere umano che mi rassomigliasse o rivendicasse un qualche rapporto con me. Cosa significava questo? Chi ero? Che cosa ero? Da dove venivo? Qual era la mia destinazione? Queste domande ritornavano continuamente, ma non ero in grado di dar loro una risposta”. Poi, nella tasca della giacca, che aveva preso con sé fuggendo dal laboratorio, il mostro trova il diario di Victor Frankenstein, e apprende i particolari della sua creazione: “Stavo male mentre leggevo. L’accresciuta conoscenza non faceva ora che mostrarmi più chiaramente che infelice reietto io fossi”. Nella tasca della giacca, che aveva preso con sé fuggendo dal laboratorio, il mostro trova il diario di Victor Frankenstein, e apprende i particolari della sua creazione: «Stavo male mentre leggevo. L’accresciuta conoscenza non faceva ora che mostrarmi più chiaramente che infelice reietto io fossi». Dopo aver appreso la propria storia e sperimentato il rifiuto di tutti quelli di cui aveva cercato la compagnia, la vita della creatura prende una piega oscura. «I miei sentimenti erano solo di rabbia e di vendetta», dichiara il mostro. Questa performance racconta anche del momento, di quel terribile click che fa convertire l’amore in odio, la benevolenza in violenza; di quell’inceppo del meccanismo amoroso che provoca un ribaltamento dalle conseguenze irreversibili. È focalizzata infatti sul “divenir cattivo” della creatura: su come un essere senza identità, senza storia, solo come un cervo, inseguito, fa mondo a sé e si ribella. Come la creatura, Daemon afferma il valore della mostruosità: le domande miltoniane che Shelley pone in epigrafe del suo romanzo: «Ti ho chiesto io, creatore, dalla creta / di farmi uomo? Ti ho sollecitato io / a trarmi dall’oscurità?» Con una sola voce, rispondiamo: «No», senza svilirci, perché abbiamo accettato il duro lavoro di ricostruirci secondo le nostre condizioni e anche contro l’ordine naturale, come tutta la comunità queer invita a essere, “alleat* del caos e dell’oscurità da cui sgorga la Natura”.
Luci e video sono di Daniela Nicolò in collaborazione con Eduard Popescu, le musiche di Demetrio Cecchitelli, Jessica Moss, Deli Girls, fonica Martina Ciavatta, produzione Motus in collaborazione con Rimi/Imir-Scenkunst, Norway, con il supporto di Basso Profilo nell’ambito del progetto Support Strucutres.
Informazioni e biglietteria Teatro Rossini 0721 387621, AMAT e circuito vivaticket, Chiesa dell’Annunziata 334 3193717 il giorno di spettacolo da un’ora prima dell’inizio previsto alle ore 21.