Cultura

giovedì 15 giugno 2023

Successo e soddisfazione per l'Orchestra Sinfonica Rossini a Ginevra nella prestigiosa Victoria Hall

Successo e soddisfazione per l'Orchestra Sinfonica Rossini a Ginevra nella prestigiosa Victoria Hall

di Ufficio Stampa OSR

Alle volte accadono, sono situazioni la cui eccezionalità si riscontra nel momento stesso in cui le viviamo.

Il concerto del 13 giugno a Ginevra, incastonato in una stagione OSR tra le più ricche della propria storia, è stato proprio questo, un momento sorprendentemente luminoso.

Già l’invito a partecipare ad un concerto così importante era stato per tutto il gruppo OSR un riconoscimento internazionale di valore; la celebrazione del centenario della Callas, la presenza di Placido Domingo e la stupenda sala da concerto ginevrina Victoria Hall erano poi ingredienti preziosi con cui preparare un piatto gustoso per spettatori e artisti.

Qualche minuto dopo le 20 la sala si è perfettamente riempita, confermando il sold out annunciato ormai da settimane; tutti pronti e via, con un'apertura di concerto che costituisce proprio per OSR il momento apicale: l'esecuzione della Sinfonia del Guillaume Tell, compendio della musica rossiniana in cui  la perfezione dell'insieme, la capacità espressiva,  i piano, i forti, i fortissimi e i tanti soli d'orchestra costituiscono banco di prova per le più importanti compagini orchestrali.

Durante le sessioni di preparazione la concertazione con l'eccellente Direttore Frédéric Chaslin, ospite fisso nei teatri più prestigiosi al mondo, dalla Scala di Milano allo Staatsoper di Vienna, si era incentrata sullo studio del programma in funzione dei tempi di risposta e dei volumi sonori sviluppati dalla sala.

Partono gli undici minuti del Tell e tutto magicamente si fonde a partire dal solo del primo violoncello Luca Bacelli (assieme alla fila), a cui seguono quelli del primo flauto Elena Giri e del corno inglese Marco Soprana.

Dallo squillo delle trombe, Francesco Marconi capofila, parte la celeberrima cavalcata finale che prepara in modo adrenalinico la stretta conclusiva; il boato finale del pubblico risulta al tempo stesso una liberazione dalle crescenti emozioni e un tributo per OSR indimenticabile.

Dal secondo brano entrano i solisti capeggiati dalla leggenda Plàcido Domingo al quale va riconosciuta  la bellezza piena di una voce  che ha segnato la storia e la capacità di catturare il pubblico in ogni istante. Il Maestro ha proposto diverse arie dal repertorio operistico, da Macbeth ad Andrea Chenier, concludendo come spesso accade nei suoi recital con Granada. Ottime le performance del soprano Varduhi Khachatryan e del tenore Hovhannes Ayvazyan, che si sono profusi in arie solistiche e brani d'assieme con Domingo.

Il ringraziamento finale di tutti gli artisti compreso lo stesso Domingo all'orchestra ha decretato una serata di piena soddisfazione nella quale merita una menzione il primo violino di spalla di questa produzione Antonio Lubiani.

Nel backstage del dopo concerto il presidente Saul Salucci, oltre ad incassare dagli organizzatori i complimenti per l'orchestra, ha ricevuto anche l'invito dagli stessi per future e prossime collaborazioni.

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