Cultura
martedì 26 maggio 2020
Storia breve della movida

di Luca Petinari
Con il passaggio definitivo alla Fase 2, la riapertura dei bar e ristoranti e l'eliminazione dell'autocertificazione il popolo italiano ha avuto un sentimento collettivo di riappropriazione degli spazi pubblici (più o meno giustificato) dopo mesi di lockdown e settimane di inviti su più livelli a ripartenze e rilanci.
La conseguenza è quella di una reazione in parte spropositata in merito a quella che è la situazione (siamo ancora in emergenza covid) e in parte coerente con quelle che erano le aspettative (anche durante il lockdown, sono mai state rispettate a pieno le regole?). Parallelamente alla narrazione mass-mediatic(izz)a(ta) della situazione, è sopraggiunto un termine esotico già presente nel vocabolario (dell')italiano che ha avuto il ruolo di riassumere sia il sentimento che la mole di persone coinvolte in questa situazione: movida.
Il termine è preso in prestito dallo spagnolo ed è stato utilizzato in questi giorni più o meno lecitamente da chiunque per condannare o giustificare la reazione del popolo italiano alle varie riaperture, creando però quell'effetto tormentone che sa anche un po' di ridondante e nauseabondo.
Con movida si intente intensa e vivace vita artistica e culturale notturna e, come già accennato, il termine nasce in Spagna ed è il sostantivo femminile dell'aggettivo movido, ossia "movimentato". Approda nel nostro vocabolario già negli anni '90 mantenendo il significato originario che la parola aveva in spagnolo, per poi espandersi grazie anche ai giornali verso altre forme e significati,
Il termine movida però ha una sua storia. Infatti nacque come definizione per la speciale atmosfera di vivacità artistica e culturale, ma anche intellettuale e sociale, che invase la Spagna appena tornata alla democrazia all'inizio degli anni '80 dopo anni di rigidità sotto il regime di Francisco Franco, morto nel 1975.
Senza impelagarci in qualche ingiusto parallelismo storico, la movida italiana del 2020 sembra aver lo stesso spirito di quella spagnola degli anni '80. Ma la sua accezione è negativa, poiché l'emergenza covid è ancora in corso e le restrizioni non sono state sciolte per tutti. La vita non è intensa e vivace come da definizione. Tutt'altro. Tenerlo a mente deve far parte di quel sentimento collettivo di voglia di libertà, che rifiuti questa versione sbiadita e controllata di movida come buon compromesso dopo mesi di reclusione.
Per dirla con dantesca ambizione, puntiamo piuttosto a rimirar le stelle.