Cultura

lunedì 02 settembre 2019

Siamo stati a Ca' Cirigiolo, l'agriturismo che produce la Birra Venere

Siamo stati a Ca' Cirigiolo, l'agriturismo che produce la Birra Venere

Testo di Luca Petinari, foto di Mattia Ferri

Come di certo avrete notato, amiamo il nostro entroterra. Sarà l'aspetto poetico, sarà la varietà dei paesaggi, saranno le più disparate tipicità che si possono incontrare, le storie, la storia, le persone, la genuinità e la generosità. Potrei continuare per ore con l'elenco. Sarà quel che sarà, ma ogni volta rimaniamo stupiti di quanto a pochi km dalla nostra costa sia possibile trovare angoli di paradiso unici. E non lo sono solo per l'aspetto paesaggistico, ma anche per quello culinario. I più golosi di voi avranno sicuramente di già in bocca la memoria del sapore di un incursione nelle aree interne della nostra provincia per un pranzo, una cena o una giornata intera fuori. I principali promotori di questa bellezza sono gli stessi abitanti, i quali non ti "vendono" ciò che hanno da offrirti, ma ti conquistano con i semplici racconti di esperienze vissute o storie accadute e tramandate nel tempo.

Uno di questi è Giacomo Rossi, direttore del Microbirrificio Venere e gestore, assieme alla famiglia, dell'agriturismo Ca' Cirigiolo di Apecchio, dove appunto viene prodotta anche la birra. Conosciamo Giacomo da anni e sempre per la produzione della bevanda alcolica: a ogni sua visita è sempre corrisposto l'omaggio di una bottiglia, a dimostrazione della genuina generosità di cui parlavamo prima. Apecchio è una zona fertile per la produzione di birra, complice l'acqua ottima che scorre in zona, la quale riesce a dare qualità al prodotto e permette ai mastri birrai di poter variare la propria ricetta. Nei discorsi birraioli, Giacomo ci ha sempre parlato anche dell'agriturismo e lo ha sempre fatto con tanta passione. Dopo tutto, è pur sempre un'attività a conduzione famigliare, tramandata dai genitori e dagli zii, che ancora oggi sono parte integrante della cucina e non solo.

L'agriturismo Ca' Cirigiolo si trova a 700 m sopra il livello del mare, il che lo rende un posto decisamente piacevole, immerso nella natura e lontano dall'umidità. Per il soggiorno, l'agriturismo offre un antico e grande casolare del '600, tutto in pietra arenaria, che fu costruito probabilmente da Frati Benedettini della vicina abbazia di Scalocchio durante il ducato di Urbino. Sia l'agriturismo che il casolare sono curati e mantenuti nel minimo dettaglio. Giacomo ci ha invitato più e più volte per andare a trovarlo. Per noi si trattava di un luogo inedito e di un posto che avevamo segnato nel taccuino da tanto, direi troppo tempo. Così abbiamo deciso di andarci a pranzo, che vi raccontiamo portata per portata.

Ca' Cirigiolo, foto da FB

ANTIPASTO

Appena arrivati notiamo subito la cura con cui la struttura è mantenuta. Per quanto di più sbagliato si possa pensare, un antico casolare e attività annessa possono essere modernizzati e curati senza svilirne la tradizionale peculiarità: Ca' Cirigiolo ne è un esempio. Giacomo ci accoglie subito con il suo solito carisma, dedicandoci molta attenzione nonostante il servizio stesse per iniziare. NdA: l'agriturismo può ospitare fino a 80 coperti e 30 posti letto. Quel giorno oltre a noi c'era un gruppo di Rimini presente per un addio al celibato e dei motociclisti di Jesi che hanno fatto tappa per rifocillarsi prima di ripartire.

All'accoglienza segue la presentazione con la madre e il padre di Giacomo, due persone di cui abbiamo sempre sentito parlare da lui: due persone umili e gentili, che tratterebbero chiunque come se fossero figli e nipoti. E infatti al rito di presentazione è seguito subito l'elenco del menù di giornata, esattamente come fa la vostra nonna appena andate a trovarla per pranzo con la premura che tu abbia mangiato abbastanza. Ci accomodiamo a tavola e veniamo subito serviti da della ottima birra Venere, ovviamente. Piccola nota: le birre Venere sono davvero buone, anche per la polivalenza dell'offerta. Esempio: la birra chiara che abbiamo degustato a tavola si presta particolarmente per i pasti, mentre, sempre per esempio, la rossa è ottima anche da sola, visto il carattere deciso del sapore maltoso.

Dicevamo, a seguire è arrivato un vassoio con una serie di crostini e l'accoppiata vincente dell'estate prosciutto e melone. Chiedo subito ma per pura prassi, sapevo già la risposta: verdure e affettati sono di loro produzione. A saperlo c'è più gusto a mangiare. Rimango particolarmente colpito da questo crostino spalmato con del formaggio delicatissimo, cipolla di tropea e arancio. Freschezza ed esplosione di sapori. Non ci sono foto di reportage perché era davvero tutto buono e abbiamo finito tutto prima che ci venisse in mente di fare uno scatto. Ma ci rifacciamo con il:

PRIMO

Fusilli di grani antichi e verdure

Non è cosa tipica andare in un agriturismo e mangiare pasta di grano duro, poiché solitamente sono avvezzi a servire della pasta fresca come primi. A Ca' Cirigiolo invece incontriamo questo piatto di fusilli, che a primo impatto potrebbero sembrare dei normalissimi fusilli, ma dal colore e, soprattutto, dal sapore si nota che hanno qualcosa di speciale. Ci spiegano infatti che questa pasta è fatta grazie alla loro coltivazione di grani antichi, una tipologia che sta a cuore soprattutto alle Marche, e che fanno produrre presso terzi. Il colore è leggermente più scuro e sbiadito rispetto alla più lucente pasta di grano duro, mentre come sapore si presenta come meno invasivo, lasciando tutto lo spazio al palato alle verdure presenti e, come già detto prima, di loro coltivazione. Un piatto che può sembrare semplice ma non banale, sicuramente super efficacie, visto che abbiamo riconsegnato il vassoio vuoto.

Lasagna, classica ma deliziosa

Il secondo primo in programma - perché senza una buona dose di carboidrati non si può definire pranzo - è una lasagna. La foto al piatto è stata fatta in maniera ultra-rapida tanta era la voglia di mangiarlo e ciò dovrebbe bastarvi come segnale sulla bontà del prodotto. Piatto tradizionale, che avremo mangiato migliaia di volte e che proprio per questo è difficile rimanerne impressionati. Non era questo il caso.

SECONDO

Grigliata di carne mista

Mentre stiamo pulendo il piatto di lasagne e ci viene servito il secondo litro di birra, sempre chiara, notiamo il padre di Giacomo nel giardino antistante alla cucina, a pochissimi passi dalle tavolate, alle prese con una griglia. Stavamo assistendo alla magnifica creazione del nostro secondo: la grigliata mista di carne. Ovviamente km 0. Piccola perversione personale: è bellissimo vedere qualcuno che cucina per te, ma vedere qualcuno che ti sta preparando davanti la grigliata che andrai a mangiare da lì a pochi minuti, è un atto d'amore. La grigliata è composta, come potete vedere in foto, di un pezzo a testa per carne: una salsiccia, una costoletta e una braciola. La cottura delle carni era perfetta ed è una cosa non scontata, perché parliamo di tre carni e quindi tre cotture diverse da gestire contemporaneamente. La salsiccia era succulenta, la costoletta si staccava dall'osso con estrema delicatezza, permettendoti di assaporarla tutta; la braciola invece era tenera e gustosa, sinonimo di un ottimo condimento. In tutto questo veniamo sempre assistiti con una cura affettuosa da Giacomo e dalla madre, come se avessero due parenti a tavola. Essere distane a un'ora abbondante di macchina e sentirsi comunque a casa non è cosa da tutti.

DOLCE

Semifreddo con granella e frutti di bosco

La mia teoria è che, anche dopo un pranzo extra-large, ci sia comunque spazio per il dolce. Come se tutti avessimo un secondo stomaco, a parte, dove far confluire il piacevole ricordo di un pasto completo. Ed è così che sulla nostra tavola arriva come un blitz di guerra un semifreddo con granella e frutti di bosco. Ero stufo di chiederlo, anche perché dopo un po' mi sembrava di fare la figura del sospettoso e di mancare di rispetto, ma sono più che convinto che anche qui si trattasse di un dolce fatto in casa dalle divine mani della madre di Giacomo. Il dolce perfetto è quello che non ti appesantisce ulteriormente e ti lascia una festa in bocca di freschezza. Lo vedete in foto.

Terminiamo il pranzo con molta calma, serviti di caffè e digestivo. A Ca' Cirigiolo si sta davvero bene, lo testimoniamo i motociclisti stesi sul prato che chiedono un rinforzo di dolci caserecci o il gruppo riminese spostatosi in piscina con qualche bottiglia di Birra Venere d'accompagnamento. Chiediamo a Giacomo di farci fare un tour, appena sarebbe stato libero dal servizio, del casolare. La cura con cui è mantenuta questa struttura del '600, nella quale sono stati ritrovati anche documenti storici, è qualcosa che ti conquista. Oltre tutto, cosa che non è stata ancora scritta, ma che si dà per scontato vista l'altura, è la magnifica panoramica che si ha da quella collina.

EXTRA

Ca' Cirigiolo è un posto davvero accogliente, che va oltre il concetto di solito agriturismo: è un luogo di condivisione, lento nel senso buono del termine, dove bisogna assaporarsi ogni cosa e dove si ha tutto il tempo per farlo.

A testimonianza di ciò, racconto un piccolo aneddoto. Il telefono di Giacomo ha squillato svariate volte durante la giornata: tutti messaggi o chiamate di persone che chiedevano se fosse all'agriturismo e che lui invitava a fare un saluto, "per un bicchiere, dai!". L'esserci goduti tutto il pomeriggio post-prandiale ci ha permesso di incontrare una persona che porteremo a cuore a lungo e che Giacomo era felice di presentarci. Sia chiama Sauro, detto Il Greco, un uomo che porta con sé 87 anni d'esperienza e tutto ciò che ne comporta. Si siede a tavola con noi, assieme al figlio Diego. Ci racconta, Il Greco, di essere stato un musicista - un grande musicista, aggiungo io - che fin dall'età di sei anni si è ritrovato naturalmente coinvolto nella musica. "Ero piccolo, ma già allora mi piaceva giocare con l'armonica. Una passione che con naturalezza ho portato avanti, con mia madre che mi ha iscritto al Conservatorio di Pesaro". Il Greco ha suonato con la banda di Apecchio e ha anche un club di amici della musica a lui dedicato. E' ben voluto da tutti, e lo notiamo da come ogni persona di Apecchio e dintorni transitata a Ca' Cirigiolo per una visita quel pomeriggio lo abbia salutato con caloroso affetto. Ci racconta della guerra, del peso che comporta averla vissuta e ci commuove. Il Greco è la più bella conclusione di una giornata passata lontano dalla routine e dove abbiamo ritrovato un po' di sincera umanità.

Sauro Bernardini, Il Greco

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