Cultura

martedì 20 maggio 2025

"Red Moon" di Leonardo Nobili illumina la rotatoria di via Solferino a Pesaro

"Red Moon" di Leonardo Nobili illumina la rotatoria di via Solferino a Pesaro

A Villa San Martino, al centro della rotatoria di via Solferino, spicca ora una scultura che i pesaresi conoscono bene: si tratta di “Red Moon”, firmata dall’artista Leonardo Nobili, nella sua nuova versione in rosso. 

L’opera, alta circa sei metri, fino a pochi mesi fa era visibile nell’area verde di via Goito, nella variante blu. 

Oggi, grazie alla collaborazione tra Comune di Pesaro e Provincia di Pesaro e Urbino, l’installazione ha trovato una nuova collocazione più centrale e valorizzante, al crocevia tra due importanti quartieri.

Realizzata circa 25 anni fa in ferro zincato a caldo e poi ritrattata per garantire durata e resistenza, la scultura è stata ridipinta in rosso, un colore scelto da Nobili «come la passione e come la Ferrari». 

Per il sindaco Andrea Biancani, “Red Moon” rappresenta un tassello importante nel mosaico dell’arte pubblica cittadina: «Vogliamo valorizzare non solo l’artista, ma l’intero patrimonio diffuso di arte contemporanea che stiamo mappando per renderlo fruibile a cittadini e visitatori».

La Provincia ha contribuito alla ricollocazione dell’opera impiegando le risorse tecniche e umane dei suoi Centri Operativi. 

In rappresentanza, l’ingegner Mario Primavera e il dottor Marco Domenicucci hanno sottolineato il valore simbolico della scultura, ora visibile in un punto strategico della città. 

Anche il presidente del Quartiere 10, Nicola Gresta, ha espresso soddisfazione: «È un’opera bellissima, in una posizione che unisce e impreziosisce due quartieri».

L’evento ha visto la partecipazione del sindaco di Montelabbate Roberto Rossi, paese natale dell’artista, e dell’assessore alla Cultura Riccardo Rossi, che hanno ricordato l’importanza di Nobili come “animatore culturale” del territorio, già omaggiato nel 2009 con l’apertura dello “Spazio-Nobili Museum”.

«Il mio lavoro - spiega Nobili - è una riflessione sul significato dell’immagine. Uso materiali poveri come ferro, vetro e plastica per attivare chiavi di lettura sempre nuove. Credo in una poetica dell’arte pura, in metamorfosi continua, capace di aprire la mente e generare connessioni profonde».


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