Cultura
venerdì 30 agosto 2024
Presentato "Kagami" evento clou di Pesaro 2024, Vimini: "All'Auditorium Scavolini un'esperienza unica"

di Ufficio Stampa Comune di Pesaro
Presentato in conferenza stampa, l’evento clou del cartellone di Pesaro 2024 Capitale italiana della cultura che debutta in prima europea proprio oggi venerdì 30 agosto all’Auditorium Scavolini: Kagami è il progetto inedito che vede protagonista Ryuchi Sakamoto (1952-2023), tra i massimi compositori contemporanei per il grande schermo, vincitore di un Oscar e due Golden Globe. A più di un anno dalla sua scomparsa, l’artista giapponese tornerà a suonare dal vivo grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, capaci di fondere immagini tridimensionali in movimento con l’ambiente circostante, dando vita ad un evento in realtà mista mai sperimentato prima. Fino al 12 settembre, negli spazi del rinnovato Auditorium Scavolini, in programma tre repliche giornaliere: alle ore 17.00, alle 20.00 e alle 23.00.
Alla conferenza erano presenti: per il Comune di Pesaro, il sindaco Andrea Biancani, Daniele Vimini assessore alla cultura e presidente Fondazione Pescheria, per Tin Drum Mary Hickson, creative producer & production manager e Tomaso Cariboni, Technical producer; Matteo Ricci, eurodeputato, vicepresidente Commissione Tran. Ha moderato Matteo Torterolo/Neo Studio Milano.
"È un giorno importante per la città e il suo territorio - sottolinea Andrea Biancani -. Quello che segna un’altra esperienza indimenticabile per i pesaresi e i turisti che ci hanno raggiunto e che potranno emozionarsi vivendo un’opera unica, che solo la Capitale italiana della cultura può regalare. E che ci rende orgogliosi, ancora una volta, di questo riconoscimento che abbiamo condiviso con l’intera provincia. È un’opportunità per tutti i Comuni di promuovere la nostra cultura, il nostro paesaggio, le nostre eccellenze, la nostra visione che sta dando grandi risultati». Sull’opera, Biancani ha aggiunto: «Kagami è il quarto dei cinque grandi eventi culturali di Pesaro 2024, è un’anteprima nazionale e anche di più che ci porta ancora una volta, fuori dai nostri confini. Lo fa con una magia creativa unica, abbinata ad una tecnologia altamente innovativa entrambe accolte in uno spazio che è già simbolo della città, l’Auditorium Scavolini, che anche oggi permette di valorizzare una performance musicale, sperimentale ma anche intima e profonda che Pesaro 2024 non potrà dimenticare".
Ha continuato Daniele Vimini: "Questa è una Capitale che ha voluto impostare un lavoro che valorizzasse tutto il territorio provinciale - coinvolgendo anche tutte le frazioni - condividendo i principi del percorso fin dalla presentazione della candidatura a Capitale della Cultura. E poi il secondo elemento connotante è la visione internazionale ben rappresentato con eventi come Sparks in primavera e Marina Abramovich ad esempio. Ora Kagami – anteprima europea - porta una nuova luce; ringrazio Tin Drum per l’approdo al progetto che è perfettamente in linea con lo spirito di Pesaro 2024 per il valore dato alla tecnologia, sostenibilità e l’arte. Poter usufruire dell’opportunità di ascoltare uno dei più grandi compositori del XX e XXI secolo è un grande regalo che Pesaro fa a tutto il mondo, ai suoi turisti nazionali e internazionali. Un progetto in cui ci sono più segni che vanno a raccontare una storia in un flusso culturale, di immagini e tecnologico, un flusso che nasce dalla sapienza dell’arte di Sakamoto ma anche da come ciascuno di noi si porrà di fronte all’artista con la propria sensibilità. Chiudo con una nota sul luogo che ci ospita, l’Auditorium Scavolini inaugurato proprio nell’anno da capitale: siamo partiti col Rof e ora continuiamo, questa giornata è un’opportunità in più per l’Auditorium e per tutta la città".
Mary Hickson ha spiegato il legame tra la parte artistica e scientifica dell’opera, sottolineando che "non c’è una scissione tra i due elementi che sono interconnessi. La parte tecnologica è la parte più intima del progetto perché è quella che dà luogo a un’intuizione e un’opera mai realizzata". Sul processo di realizzazione della stessa, "Abbiamo utilizzato il materiale raccolto nell’ultimo concerto di Sakamoto con 48 telecamere per rendere un’immagine a 360 gradi che abbiamo assemblato in una prima restituzione seguita a diversi mesi di lavoro. Il risultato però non era quello desiderato. Ci è voluto un altro anno e mezzo per eliminare le imperfezioni. Oggi abbiamo un’opera mai realizzata prima, che è frutto di una sperimentazione continua che ha coinvolto l’intero team. Insieme ci siamo concentrati sui vari elementi che potessero restituire un suono in grado di far percepire la presenza di una persona quando la stessa non c’è. Abbiamo lavorato sullo spazio, sulle fragranze, sul suono per cercare di rendere l’esperienza più reale possibile". Sulla sua partecipazione al collettivo Tin Drum, ha detto: "Ero seduta al tavolo della cucina quando ho sentito la notizia del regalo che Sakamoto voleva lasciare al mondo. Ho sentito qualcosa. L’idea di poter partecipare al progetto mi ha affascinata e ho voluto conoscere Tod Eckert, colui che voleva realizzare il progetto. La tecnologia ha unito l’intero team per creare qualcosa di mai visto".
"Tin Drum ha una doppia faccia – così Tomaso Cariboni, unico italiano di questa realtà -: è un gruppo di ricerca e sviluppo, qualsiasi cosa si fa la si fa esplorando con sviluppi di software e device per spingersi oltre, cmolta ricerca con il lavoro di sviluppatori e scienziati. E poi c’è l’altra parte, quella pubblica, e quindi quella tecnologica scompare. Perché il nostro obiettivo è questo: la possibilità per il pubblico di relazionarsi con un’opera d’arte, una musica, una persona. Dunque abbiamo una doppia natura: siamo una banda di nerds appassionati di dati e ricerca e poi in realtà tutto quello che noi vogliamo fare è sottrarre la tecnologia e dare un’esperienza che sia emotiva. E’ un equilibrio delicato, c’è un limite tecnologico da spingere in là e per questo c’è una forte aspettativa. Ma la cosa fondamentale per noi è che la gente esca da qui dicendo: ‘ ho sentito qualcosa’, che bel concerto, che bella esperienza dimenticando di aver indossato degli occhiali che costano 4.000 dollari e hanno dietro 4 anni di lavoro. E poi Cariboni ha ringraziato tutto il personale di Pesaro 2024 perché Kagami è uno spettacolo molto complesso dal punto di vista logistico, difficile da gestire".
Ha concluso Matteo Ricci: "Pesaro Capitale sta assumendo una dimensione sempre più europea. Come avevamo scommesso all’inizio sta diventando uno dei luoghi in cui più si tiene insieme cultura e sperimentazione tecnologica. L’anno da Capitale di Pesaro sta creando il futuro, sta portando grande innovazione non solo nel racconto della cultura del nostro territorio. La città continua a sperimentare nuove forme di cultura e di linguaggi. Una ricerca creativa da sempre presente nelle corde della città, basti pensare all’esperienza della grande arte contemporanea e del nuovo cinema. Continuerà a farlo anche nelle prossime sfide che le si presenteranno, come quella verso la Capitale europea del 2033, che farà insieme ad Urbino e che mi piacerebbe poter accompagnare e sostenere".
Definito dal Guardian in occasione del suo debutto europeo “un’esperienza rivoluzionaria”, Kagami è stato realizzato prima della morte dallo stesso Sakamoto insieme a Todd Eckert, fondatore del visionario collettivo newyorkese Tin Drum, che lavora da anni a progetti in realtà mista: "Ho conosciuto Sakamoto negli anni novanta - racconta Eckert - attraverso il produttore musicale David Rubinson. Mio idolo fin dall’adolescenza, Ryuchi è sempre stato in cima ai miei pensieri per una collaborazione in Mixed Reality, ma ancora mi restava da capire come farla funzionare. È stato durante un incontro nel mio appartamento di New York che abbiamo lavorato sulle basi della tecnologia e sull'intenzione artistica dell'opera: il nostro desiderio comune era di creare qualcosa di intimo e autentico piuttosto che falso o esplosivo.” L'opera è stata presentata in anteprima allo Shed di New York nel 2023, solo due mesi dopo la scomparsa di Sakamoto. Da allora ha iniziato un tour mondiale che ha toccato Manchester, Taipei e Londra e che prevede numerose altre tappe nei prossimi anni. “Kagami - continua Eckert - non è stato creato solo per i fan di Sakamoto. L’idea era quella di poter ancora estendere il suo lavoro a persone che non sapevano ancora di amarlo, perché è questa la cosa meravigliosa della musica: dura per sempre".
Per entrare nel mondo di Sakamoto, una chicca preziosa in occasione del concerto: dal 28 agosto al 5 settembre (ore 21) al Cinema Astra, ‘Sakamoto Experience’ una rassegna gratuita di quattro film premi Oscar le cui colonne sonore sono state composte dal compositore. Si parte mercoledì 28 con ‘The last emperor’ di Bernardo Bertolucci, si continua domenica 1 settembre con ‘Merry Christmas Mr. Lawrence’ di Nagisa Oshima, martedì 3 ‘Opus’ di Neo Sora, giovedì 5 ‘Revenant’ di Alejandro González Iñárritu. Le proiezioni sono in lingua inglese con sottotitoli in italiano. La partecipazione ad una o più serate cinematografiche, dà diritto al biglietto ridotto per la performance KAGAMI in Auditorium Scavolini.
(immagine da TGR Marche)