Cultura
domenica 17 novembre 2019
Perché Piazzale degli Innocenti si chiama così

di Luca Petinari
È una delle storie più tragiche di Pesaro per quanto riguarda la memoria, quella del 17 novembre 1943, avvenuta in quello che oggi conosciamo come Piazzale degli Innocenti. Il nome di questo piazzale deriva proprio da questa tragedia che viene ricordata ogni anno da amministrazione comunale, ANPI, scuole, oltre che da cittadini e famiglie.
Ma cosa successe quel maledetto giorno? Perché ora quel piazzale si chiama così? Siamo nel 1943, nel pieno del secondo conflitto mondiale. I nazisti hanno invaso Pesaro a metà settembre e di lì a poco la città venne individuata come baluardo orientale di quella che divenne la linea gotica. Si organizzò anche la Guardia nazionale partigiana, prima formazione militare della Resistenza, presieduta da Ottavio Ricci.
Un altro fatto, avvenuto in novembre, antecedente alla strage del 17, segnò la storia della Resistenza: infatti il 7 venne ucciso Anteo Ruggeri, militante del partito d'azione, dopo essere stato torturato dai tedeschi per estrapolare informazioni sui suoi presunti collegamenti radio. La sua uccisione fu un elemento fondamentale fondamentale per l'organizzazione della Resistenza in montagna.
Arriviamo al 17 novembre, in fondo a via Castelfidardo. Lì vi si trovavano quattordici persone, di cui dodici erano bambini che giocavano. Quel giorno i tedeschi, durante un'esercitazione, lanciarono dei colpi di mortaio in città. Per quelle quattordici persone non ci fu nulla da fare. Quattordici innocenti, che dal dopoguerra in poi non sono mai stati dimenticati e che ora danno il nome a quel piazzale.
Dice Alfredo Anastasia, fratello di una delle vittime, che allora aveva 6 anni: "Ricordo tutto perfettamente. Purtroppo mio fratello, che aveva un anno meno di me, morì. Mentre io mi salvai perché le schegge furono frenate dal pesante cappotto che indossavo. Mi sono ferito sotto al ginocchio con un frammento che è ancora conficcato, a ricordo di quel tragico giorno".