Attraverso una riflessione profonda, Crepet denuncia come il pensiero libero, l’immaginazione e la creatività siano messi in pericolo da un sistema che tende a frammentare, inibire e normalizzare le idee, riducendole a schegge insignificanti.
Cultura
lunedì 10 novembre 2025
Paolo Crepet porta a Pesaro "Il reato di pensare": un viaggio teatrale sulla libertà delle idee
newsMartedì 11 novembre con inizio alle 21:00 all'Auditorium Scavolini di Pesaro arriva "Il reato di pensare", spettacolo teatrale scritto da Paolo Crepet, psichiatra e sociologo.
Il reato di pensare è un impercettibile filo spinato che inibisce la mente di chi ancora vorrebbe immaginare senza paura di pensare a ciò che sta pensando.
Da che mondo è mondo despoti, potenti, dittatori, ma anche semplici cittadini -basterebbe pensare alle relazioni sentimentali e familiari- hanno temuto il pensiero libero.
La storia insegna che i conflitti sono nati per sradicare, impedire, punire chiunque abbia cercato di esprimere le proprie opinioni.
Il linguaggio – ogni forma espressiva – è lo strumento più facile da controllare; non il pensiero che rimane spesso celato, alimentando sospetti, paranoie, dubbi su fedeltà e obbedienza, disponibilità alla sudditanza, propensione al tradimento.
Per questo l’immaginazione è sempre più ricca delle parole, quindi insidiosa e potenzialmente pericolosa.
Se l’espressione libera del pensiero diventa un ostacolo a un futuro basato su nuovi dogmi, steccati ideologici, algoritmi inventati per controllare ogni sillaba, che fine faranno l’innovazione, il prodigio, la creatività che non si bada sulla replica?
Chi scoprirà le Nuove Indie? Chi troverà il coraggio di cercare l’originalità della nostra mente?