Cultura

martedì 22 marzo 2022

L'album di Cristina Donà, spiegato traccia per traccia

L'album di Cristina Donà, spiegato traccia per traccia

Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024 e Città Creativa UNESCO per la Musica prosegue la ricca proposta culturale con Playlist Pesaro, rassegna di undici appuntamenti fino a maggio realizzata su iniziativa del Comune e dell’AMAT, in collaborazione con Regione Marche e MiC e realizzata con il contributo di BPER Banca. Venerdì 25 marzo al Teatro Sperimentale appuntamento con Cristina Donà, artista che ha contribuito a definire una nuova stagione del rock di matrice mediterranea e una delle poche italiane capaci di “rivaleggiare” con le grandi colleghe che all’estero hanno reinventato il modello di interprete e autrice. 

Il suo ultimo lavoro in studio si chiama Desidera: lo andiamo a scoprire, traccia per traccia, con il commento dell'autrice.

(continua sotto)

Distratti

Distratti ci guardiamo intorno […]
Nel centro commerciale di venerdì […]
non ci serviva niente, niente, eppure siamo qui.
Altro che aperitivo, ci siamo bevuti il pianeta! […]
Questa versione di me non ha futuro…

Uno dei brani manifesto dell’album. La distrazione è sempre più una consuetudine nelle nostre vite, causata dalla sovra informazione e dalla cronica mancanza di tempo. La canzone ritrae una coppia in un centro commerciale, circondata da un mondo decadente, consumato e del consumo, che si palesa intorno a loro come una visione.

Da lì a breve il grido disperato, la presa di coscienza che rivela la condizione amara in cui ci troviamo e le responsabilità di chi non si fa mai domande sulle conseguenze delle proprie azioni rispetto alla società in cui viviamo e al pianeta che ci ospita.

Colpa

E tu cerchi, cercavi, cerchiamo, cercate il colpevole,
forse è un modo per sentirsi forti con strategia debole.
Un capro espiatorio ed un fulmine che cade di schianto,
con un minimo sforzo la colpa è di un altro.

Nasce da una riflessione sul tema della “colpa”, nel privato e nel sociale, dove la spasmodica ricerca del colpevole spesso sostituisce la responsabilità personale. Un atto per affrancarsi dai propri errori o da un’analisi più profonda di ciò che accade intorno a noi.


Conto alla rovescia

Ogni 10 pensieri c’e’ lei che ti manca,
la frana che cade e tu dietro che provi a fermarla. […]
Ogni 5 respiri c’e’ lei che non torna,
sono mille chiamate e nessuna risposta.

E’ liberamente ispirato a un racconto contenuto nel libro “In tutti i sensi come l’amore” della scrittrice Simona Vinci, voce che ha influenzato molto l’atmosfera di “deSidera”. Il countdown in questione riguarda un periodo della vita del protagonista, senza riferimenti spazio temporali precisi, ma fatto piuttosto di tappe legate a ricordi salienti. Sono pensieri fragili di un’attesa, quella che invoca il ritorno di qualcuno che amiamo.

Desiderio

Il desiderio è come un cane, è abituato a seguirti […]
Il desiderio è cannibale, si butta addosso a tutto ciò ch’è commestibile […]
E’ tutta colpa delle stelle, così, così lontane, così che non si possono prendere

L’etimologia della parola desiderio, “de sidera”, significa letteralmente “mancanza di stelle” ed è su questa assenza che prende corpo il brano e il disco intero. Un’assenza che sottolinea la natura incompleta di noi esseri umani e il nostro modo, spesso irrazionale, di riempire quel vuoto, con gesti nobili, disperati, distruttivi, patetici, meravigliosi. “Desiderio” canta anche del legame ereditario con quelle stelle, la cui materia costituisce i nostri corpi e tutto il mondo manifesto.


Come quando gli alberi si parlano

Il disordine in questo garage, noi stesi mano nella mano,
aspettiamo di volare via,  il motore è acceso […]
Era troppo lasciarsi, era poco restare insieme,
abbiamo scelto di amarci, per sempre.

Una storia realmente accaduta a una giovane donna incontrata durante gli anni di studio all’Accademia di Brera. Di lei non ricordo che lo sguardo, dolce e malinconico, il suo fare generoso e gentile, come ricordo la disperazione del professore di scenografia quando seppe che si era suicidata insieme al fidanzato. Un gesto che sembrava essere legato a una promessa d’amore eterno.

Torna

Torna il giorno, torna l’onda del mare, torna il ramo alla finestra, 
torna a bussare […]
Il profumo della tua pelle in un giorno qualunque.
Il ricordo della tua pelle sotto un cielo qualunque […]
La memoria di quel preciso istante. 

Nasce da una riflessione sul ciclo delle cose, su ciò che non si risolve e si ripresenta nelle nostre vite, su quello che si chiarisce col passare del tempo, sull’impronta che lasciano i ricordi. Concetti che si ritrovano nelle logiche del cosmo, che diverse filosofie hanno cercato di interpretare. Nel brano si svelano attraverso piccoli flash della vita di una persona.

Senza fucile né spada 

Quando, quando ci abbracciavamo stringendoci forte
noi non lo sapevamo che saremmo stati mandati a combattere,
persino la morte, restando fermi come statue di cera. 
Sbeffeggiati anche dalla primavera, arruolati in guerra,  
prigionieri in casa, separati per mesi,
senza fucile né spada.

Questo è l’unico brano scritto durante il primo lockdown, nella primavera del 2020. La mia testimonianza di un’apocalisse, quella avvenuta in val Seriana, dove vivo da quasi trent’anni. Una strage causata dal virus, ma soprattutto dalla mala gestione della pandemia che ho voluto raccontare a mio modo perché non si perda il ricordo di ciò che è successo, delle persone che ci hanno lasciato e di chi ha lottato con coraggio e tenacia per salvare la vita degli altri.

Oltre

Com’è difficile andare oltre, oltre alle montagne dei nostri pregiudizi,
oltre alle nostre sacrosante verità, oltre alla paura che ci domina.[…]
Com’è difficile guardare avanti, oltre alla paura che non ci merita.

Amarezza e speranza convivono in questa riflessione sulla difficoltà di superare quel limite che è il nostro io, il nostro ego. Un recinto entro il quale spesso ci troviamo prigionieri, che ci impedisce di evolvere per costruire una realtà e civiltà migliori.

L’autunno

Dietro a un ramo secco fugge l’ombra
trascinata lunga
è l’autunno che sfila il buio da noi 
e lo posa a terra.

L’autunno è una stagione che amo particolarmente, è quella che mi ha visto nascere e che ogni anno mi travolge con la sua immensa bellezza. Ho la fortuna di vivere in montagna e ciò mi dà la possibilità di godere della verità della natura alla quale apparteniamo e che spesso anima le mie canzoni. L’autunno sottolinea la legge del ciclo naturale, che scorre con le sue logiche di morte e rinascita. E’ il ritratto di uno sguardo nel bosco vicino a casa, la mattina presto.

Titoli di coda

Non comprendono più me i tuoi occhi […]
Sono uscita dall’inquadratura, sfocata marginale figura
Il finale è senza titoli di coda

Nel momento in cui usciamo dalla vita dell’altro non ne siamo più compresi.

La fine di una storia d’amore si porta dietro molte immagini, alcune nitide, altra sfocate, altre difficili da collocare. Nel momento in cui usciamo dalla vita dell’altro non siamo più compresi. Su questa fine, che a volte arriva senza preavviso, tutto ciò che è parte della storia si frantuma, e si fatica a ritrovare il senso di quello che è stato: dei protagonisti, delle comparse, degli attori di quel film. E’ come la visione di un film in solitaria, al quale mancano i titoli di coda.

Prevendita biglietti presso biglietteria del Teatro Sperimentale 0721 387548, Tipico Tips 0721 34121 e circuito vivaticket, anche on line. Inizio concerto ore 21.

Primo, registrazione presso il Tribunale di Pesaro n°3/2019 del 21 agosto 2019. P.Iva 02699620411

Primo utilizza Cookie di terze parti per personalizzare gli annunci pubblicitari e analizzare il traffico in ingresso. Fornisce informazioni ai Partner sul modo in cui utilizzi il sito, i quali potrebbero utilizzarle secondo quanto previsto delle proprie norme. Per saperne di più o negare il consento a tutti o alcuni cookie clicca su Maggiori Info. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione acconsenti all’uso dei Cookie da parte dei servizi citati nell'Informativa Estesa.

Maggiori Info