Cultura
lunedì 07 marzo 2022
La storia segreta dei musicisti di Pergola

Itinerario Musicale è una rubrica in collaborazione con la Confcommercio Marche Nord volta a raccontare il territorio della provincia di Pesaro e Urbino tramite le sue eccellenze musicali
Pergola è un'eccellenza della provincia di Pesaro e Urbino nota per tanti aspetti: dai Bronzi Dorati all'aspetto culinario. Un po' meno per quello musicale. Eppure qui giace la culla grazie alla quale si sono avviate carriere di livello internazionale: anche quella dello stesso Gioachino Rossini.
Infatti a Pergola nel 1777 nacque Giovanni Morandi, una delle massime espressioni dell'opera organistica in Italia nel XIX secolo. Sposato con la cantante lirica Rosa Morolli, alla coppia si deve il merito di aver presentato un giovane Rossini all'impresario del teatro S. Moisé di Venezia, lanciando così la sua carriera. Morandi collaborò anche alla revisione della partitura della sua prima opera: La Cambiale di Matrimonio, che poche settimane dopo esordì proprio a Venezia ed ottenne un grande successo. Morandi è stato riscoperto negli anni '90 e a lui sono state dedicate diverse pubblicazioni tra CD e libri, oltre a essere omaggiato dallo stesso Rossini Opera Festival.
Pergola ha dato i natali anche alla cantante lirica Virginia Colombati (1863-1956). Figlia di Giulio Pompeo Colombati, anch'egli musicista e autore di composizioni vocali da camera di buon livello, Virginia è stata un'interprete di livello internazionale, trovando fortuna prima nei teatri europei e poi negli Stati Uniti. Una volta giunta oltreoceano, si dedicò all'insegnamento e riuscì così a dare seguito alla tecnica del "bel canto" grazie ai suoi allievi. Pergola ha recentemente ricordato l'artista con un concerto lirico, eseguito in collaborazione con il Conservatorio "Pergolesi" di Fermo, e le ha intitolato il Foyer del Teatro "Angel Dal Foco". Nel 2021 è stata presentata la biografia "Virginia Colombati, maestra di belcanto" scritto da Andrea Zepponi ed edito da Marsilio.
Contemporaneo di Virginia Colombati è Adelelmo Bartolucci (1852-1938). Compositore, ha scritto qualche opera lirica, la cui più nota è La Zingara di Granata; e componimenti di vario genere, tra i quali la
marcia funebre "Venerdì Santo" che viene eseguita durante la processione che si tiene proprio in occasione della commemorazione della passione e morte di Gesù Cristo. Tra le varie opere, una citazione particolare va
al "Giordano Bruno" , di cui purtroppo si è perduta la partitura, che fu presentata al teatro Dal Verme di Milano nel gennaio 1884 in contemporanea alla revisione in quattro atti del "Don Carlo" di Verdi, rappresentato in quel periodo alla Scala, riscuotendo elevato successo. A Bartolucci è dedicata una via in quel di Pergola.
Il 1888 invece è l'anno di Amedeo Escobar. Compositore e violoncellista, ha iniziato la sua carriera suonando in varie orchestre fino a formarne una propria, tra le prime in materia di jazz in Italia. Ha lavorato per l'EIAR (la RAI di allora), trovando fortuna anche in diverse trasmissioni radiofoniche, ma è stato attivo compositore anche per il teatro e il cinema. Con l'avvento della RAI, negli anni '50 e '60 partecipa a diversi programmi radiofonici e televisivi come compositore e direttore d'orchestra in vari programmi di varietà. È stato l'autore di "Bimbi d'Olanda", composizione che poi troverà maggiore fortuna con il titolo di "Granada", ma solo dopo che Escobar ne cedette i titoli d'autore. A lui è dedicata la banda cittadina di Pergola.
Natìo di Pergola, e ancora vivente, è anche Corrado Conti. A cavallo tra gli anni '60 e '70 collaborò con Mogol, prima di entrare a far parte dell'etichetta discografica Ricordi come autore. Ha messo la firma su brani come "Ah l'Amore che cos'è", "Fin che la barca va", grande successo di Orietta Berti; "La pioggia" cantata da Gigliola Conquetti, "La cosa più bella" uno dei successi di Claudio Villa, "Taxi" di Antoine.
La storia musicale di Pergola è segreta anche per molti pergolesi, ma sono numerose le formazioni di vario tipo che ancora oggi fanno da tappeto sonoro a questo comune dell'entroterra pesarese. Sinonimo di un retaggio che, seppur nascosto tra nomi di vie e dediche, ancora riesce a farsi forza e a tramandarsi.