Cultura
domenica 15 dicembre 2019
"La donna che visse due volte", martedì al Multisala Metropolis il capolavoro di Hitchcock restaurato dalla Cineteca di Bologna

Versione in lingua originale con sottotitoli italiani, martedì al Multisala Metropolis di Pesaro alle 21:50
"Nell'odissea dello spazio e del tempo, miseri amanti, immersi nella spirale di una città, San Francisco, vivono nel desiderio sempre umiliato di un paradiso terrestre impossibile" (Maurizio Del Ministro).
Capolavoro tra i capolavori hitchockiani degli anni Cinquanta, di tutti il più esistenziale: sotto la vernice del Technicolor serpeggia il senso del disagio, dell'umana inadeguatezza, della ragione inservibile, delle passioni inutili, d'una tristezza che Truffaut arrivò a chiamare necrofilia.
“Perché ci si insinua un sospetto: forse il solo amore eterno di cui siamo capaci è quello per chi non ci appartiene più. L'amore che non muore è l'amore per un fantasma” (Gianni Amelio).
Il cinema, ovvero rendere tangibili le regole dell'attrazione: per il vuoto, per la schiena di Kim Novak bordata di seta verde.