Cultura
mercoledì 28 agosto 2019
martedì 24 settembre 2019
di Mattia Ferri
A Casamavì (Pergola) proiezione del film questa sera (venerdì) alle 21:15 e domenica alle 17:30, ingresso riservato ai soci
La Commissione riunita all'Anica aveva scelto il film che ha incassato oltre 4 milioni e 700 mila euro al botteghino con sette premi ai Nastri d'Argento. Protagonista assoluto Pierfrancesco Favino che con una prova di recitazione magistrale ha riportato in luce una delle vicende che più han segnato la storia del nostro paese negli anni '80 e '90, merito chiaramente anche dell'ottima regia di Marco Bellocchio tornato sul grande schermo dopo 3 anni da "Fai bei sogni". L'ambizione era quella di entrare nella cinquina dell'International Feature Film Award, la nuova dicitura per film straniero, per la notte degli Oscar. Parliamo al passato in quanto purtroppo il film è stato escluso dalla candidatura, rimane però la certezza di una delle migliori pellicole del 2019.
Trama
Sicilia, anni Ottanta. È guerra aperta fra le cosche mafiose: i Corleonesi, capitanati da Totò Riina, sono intenti a far fuori le vecchie famiglie. Mentre il numero dei morti ammazzati sale come un contatore impazzito, Tommaso Buscetta, capo della Cosa Nostra vecchio stile, è rifugiato in Brasile, dove la polizia federale lo stana e lo riconsegna allo Stato italiano. Ad aspettarlo c'è il giudice Giovanni Falcone che vuole da lui una testimonianza indispensabile per smontare l'apparato criminale mafioso. E Buscetta decide di diventare "la prima gola profonda della mafia". Il suo diretto avversario (almeno fino alla strage di Capaci) non è però Riina ma Pippo Calò, che è "passato al nemico" e non ha protetto i figli di Don Masino durante la sua assenza: è lui, secondo Buscetta, il vero traditore di questa storia di crimine e coscienza che ha segnato la Storia d'Italia e resta un dilemma etico senza univoca soluzione (fonte: mymovies.it)
Il commento sulla candidatura del regista Marco Bellocchio
"Sono contento di questa candidatura e devo ringraziare la commissione che l'ha decisa. Gli altri film erano altrettanto degni, ma è andata così. È una possibilità, una chiave per entrare nella grande gara - ha commentato a caldo il regista - Non mi faccio illusioni, ma farò tutto il possibile per aiutare Il traditore in questo lungo cammino. Pur da vecchio anarchico pacifista e non violento, sento come un onore e una responsabilità rappresentare l’Italia in questa sfida" (fonte: repubblica.it).
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mercoledì 28 agosto 2019
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