Cultura
giovedì 30 aprile 2020
Il grido del cinema delle Marche: "Dimenticati da tutti"

di Ufficio Stampa CNA
Set chiusi, cinema sbarrati, imprese della produzione audiovideo al palo. Il settore cinema e audiovisivo delle Marche è uno tra i più colpiti dall’emergenza Covid-19. Eppure nessuno ne parla.
Si tratta di una realtà con oltre 300 imprese composta per più del 95% da micro e piccole imprese che oggi non solo subiscono perdite notevoli di investimenti e di fatturato ma anche, vista la peculiarità del settore caratterizzato da forte ciclicità e intermittenza, rischiano la loro stessa sopravvivenza ed esistenza; imprese che tra l’altro hanno avuto ed hanno un ruolo fondamentale per la promozione del territorio.
CNA Cinema e Audiovisivo delle Marche, che rappresenta numerose imprese e professionisti del settore (produttori, registi, filmaker, attori), e di tutta la filiera (operatori, fonici, tecnici, costumisti, truccatori, scenografi), nonché gli esercenti della sale cinematografiche, lancia l’allarme e si rivolge con una accorata lettera direttamente al presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli nella quale ricorda come il settore sia costituito in gran parte da micro e piccole aziende, da liberi professionisti, da creativi e tecnici; un comparto che è già fragile per sua stessa natura e che - in un momento di crisi emergenziale come questo - rischia letteralmente la propria sopravvivenza anche per quello che riguarda la futura produzione di contenuti ad alto valore artistico e culturale che caratterizzano l’eccezione e la diversità culturale ed identitaria della nostra regione.
La produzione cinematografica e audiovisiva ha un forte impatto in termini culturali sociali oltre che economici e occupazionali. Trascurare o, peggio, dimenticare questo settore – secondo la CNA - sarebbe una vera e propria mancanza di rispetto e considerazione sociale che bisogna a tutti i costi evitare mettendo in campo, con rigore, intelligenza ma soprattutto lungimiranza, tutti gli strumenti possibili.
Il blocco causato dall’emergenza ha portato alla chiusura di esercizi cinematografici e all’interruzione delle produzioni cine e audiovisive, alcune addirittura cancellate. Questo blocco potrebbe avere un effetto domino con un impatto economico e occupazionale sull'intero settore della regione con danno per numerose famiglie.
CNA Cinema e Audiovisivo Marche ritiene che anche nelle Marche debba essere posta attenzione urgentissima a questo settore che si trova completamente bloccato e in piena crisi di liquidità.
“Per questa ragione – dicono gli operatori - ci siamo rivolti direttamente al presidente della Regione, Luca Ceriscioli chiedendogli di poter stanziare da subito un fondo straordinario per aiutare i lavoratori del settore del cinema, degli esercizi cinematografici e di tutto il settore dell’audiovisivo”.
CNA Cinema e Audiovisivo delle Marche non si è voluta limitare alla sola protesta ed ha esteso al Governatore anche una serie di proposte tra le quali un fondo di per la Cessione del Credito d’imposta cinematografico e audiovisivo.
Altro punto quello di un Bando Fondo Cinema Marche. “Alla luce di questa emergenza sociale ed economica causata dal Covid-19 – scrive CNA – proponiamo di poter dare alle imprese finestre di sostegno certe per promuovere il comparto e la produzione culturale e cinematografica delle Marche. E in questa direzione chiediamo espressamente di programmare un prossimo bando – questa volta specifico per le imprese marchigiane dell’audiovisivo - entro luglio 2020 proprio nell’ottica di sostenere i professionisti e le case di produzione in questo momento di difficoltà estrema e agevolare subito la ripartenza delle attività.
“Ci piacerebbe inoltre che fosse istituito - come avviene già in altre regioni - un piano triennale con la possibilità della creazione di un fondo ad hoc per le società marchigiane di distribuzione e/o di produzione che autodistribuiscono (cosi come definito dalla Legge Cinema Nazionale) per coprire i costi.
CNA suggerisce poi l’istituzione di un fondo apposito che serva a coprire i costi ulteriori derivanti dalla messa in sicurezza anti-covid al momento della ripartenza produttiva.
In particolare, per le micro/piccole imprese, si dovranno analizzare subito costi sostenibili per la giusta messa in sicurezza dei lavoratori il quale potrebbero condizionare pesantemente la reale ripartenza, creando due ulteriori conseguenze: l’ampliamento del divario fra micro/piccole imprese e grandi imprese, per queste ultime infatti i costi incideranno in % minore e l’impoverimento culturale derivante.
CNA Cinema Marche chiede infine la costituzione di un tavolo di confronto e la ripresa di un confronto per una nuova legge regionale sul cinema, già sostenuta in questa fase preliminare dal consigliere regionale Andrea Biancani.
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