Cultura
sabato 11 luglio 2020
Grazie a Reperti Urbani a Pesaro una galleria di street art a cielo aperto

di Ufficio Stampa
Dopo una pausa forzata dovuta all'emergenza Coronavirus Re/Ur (Reperti Urbani), l'associazione artistico-culturale che mira all’arricchimento e alla riqualificazione del tessuto urbano di Pesaro con interventi artistici capaci di donare alla città una galleria d’arte a cielo aperto, torna a progettare nuovi interventi. Tra i progetti in cantiere anche un'opera che affonda le sue radici nel vernacolo pesarese così come fu per il murales “Te'n bota ch'la i è dura par tutti”: realizzato all'istituto Benelli da Filippo Giovanelli e Filippo Nicolini, due artisti che hanno dato vita anche a Re/Ur, è diventato uno dei simboli ed una delle citazioni più utilizzate durante l'emergenza Coronavirus per indicare la resilienza della nostra comunità.
In questi anni l'attività di Reperti Urbani è cresciuta tanto così come è cresciuto in città l'apprezzamento per gli interventi realizzati. L'obiettivo è quello di riqualificare il tessuto urbano con opere di street art capaci anche di diffondere e promuovere tra i cittadini questa popolare forma di espressione artistica e comunicativa. Il lavoro portato avanti in questi anni ha permesso realmente di creare a Pesaro una sorta di galleria a cielo aperto che ha meritato citazioni su numerose riviste nazionali di settore ed ha ottenuto anche il gradimento di cittadini e visitatori: una mostra di street art composta da diverse opere distribuite sul territorio cittadino. Si va dalle opere più famose come “Ciclico”, il murales realizzato al porto in collaborazione con l'artista Tellas che è stato riconosciuto nella classifica stilata da Goodidea Style come uno dei migliori progetti realizzati in Italia nel 2017 o “Rifrazioni”, realizzato nel sottopassaggio in fondo a viale Trieste lato Sud. Per passare poi a “Mash up” che ha visto collaborare 5 artisti per il lavoro lungo la parete esterna della palestra dell'istituto Benelli e del liceo Scientifico a “Correnti” che ha visto il ritorno a Pesaro di Tellas per l'opera progettata e realizzata in via Mazza o ancora a “Notturno” al Parco Miralfiore.