Cultura
giovedì 28 marzo 2024
Fondazione Scavolini, i Mosaici del Duomo di Pesaro torneranno finalmente a splendere

di Fondazione Scavolini
Giovedì 4 aprile alle ore 12, nel corso di una conferenza stampa che avrà luogo presso la Sala delle Udienze in Episcopio (via G. Rossini, 58), verrà illustrato l'intervento di prossima realizzazione, che ha come oggetto la valorizzazione dei mosaici presenti nel sottosuolo della Cattedrale di Pesaro.
L'iniziativa è il frutto della collaborazione fra Arcidiocesi di Pesaro, Parrocchia di Santa Maria Assunta, Fondazione Scavolini, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino, e avrà come oggetto l'ampliamento delle finestrature attualmente esistenti nella navata centrale, la sostituzione dei vetri opacizzati presenti oggi in queste finestrature, la realizzazione di un nuovo sistema di illuminazione.
Le nuove finestrature seguiranno la modalità esecutiva di quelle già presenti e verranno posizionate in sostituzione del rivestimento pavimentale in pietra, con l’obiettivo di ampliare la visibilità dei due tappeti musivi sovrapposti presenti nel piano sotterraneo.
L’esecuzione dell’opera è affidata alla Renco S.p.a., società internazionale di ingegneria con sede a Pesaro.
Come è noto, la complessa stratificazione dell'attuale cattedrale cittadina, dalla sua prima costruzione risalente al IV-V secolo, alla configurazione dell’edificio attuale attorno al 1864 è ben rappresentata dai due livelli di pavimentazione a mosaico presenti nel sottosuolo: il primo posizionato alla quota di -2.10 dall’attuale pavimentazione (edificio di culto databile fine IV-inizio V secolo d.C.) e il secondo alla quota -1.40 (la nota basilica di “Johannis”, datata alla metà del VI secolo d.C.).
L'esplorazione della reale estensione di tali preesistenze avvenne nell'ultimo decennio del secolo scorso e si concluse con la costruzione di una pavimentazione sopraelevata in elementi di acciaio, realizzata a cura del Ministero per i Beni Culturali negli anni 1999/2000.
Negli oltre venti anni trascorsi, le finestrature allora realizzate, sono state usurate dal calpestio con una diminuzione di trasparenza, mentre un analogo invecchiamento ha riguardato l'impianto di illuminazione sotterraneo.
Nell'occasione di Pesaro capitale della cultura 2024 e del Giubileo del 2025, la Fondazione Scavolini, nell'ottica di migliorare la visibilità del patrimonio sotterraneo della Cattedrale, ha promosso un'iniziativa che vede la partecipazione attiva di più attori nella città di Pesaro.
L'Arcidiocesi e la Parrocchia di Santa Maria Assunta, per quanto concerne la proprietà dell'immobile in superficie e la gestione del bene archeologico e la Fondazione Scavolini come ente erogatore del finanziamento dell’opera; l’esecuzione è stata affidata a Renco S.p.a., società con vasta esperienza internazionale per tutti gli aspetti tecnici relativi a progettazione e esecuzione di interventi anche in ambito monumentale.
In fase di studio dell'intervento, è stato definito il perimetro di due ampie finestrature, basate sulla configurazione dell'intelaiatura metallica che sostiene il pavimento in uso, l’una situata nella parte di destra della navata centrale in prossimità dell’accesso, l’altra nella porzione di sinistra in posizione prossima al transetto.
Le nuove finestrature faranno emergere la cronologia del palinsesto musivo sotterraneo: quella di destra permetterà di avere una vista più ampia delle specchiature che costituiscono la pavimentazione a mosaico del VI secolo e renderà anche visibile la trincea che ha messo alla luce quella del IV/V secolo; quella di sinistra permetterà di vedere il celebre pannello della nave “troiana” e della sovrapposta scacchiera del XII/XIII secolo. La percezione dell'insieme sarà agevolata anche dal posizionamento di una nuova illuminazione a Led che favorirà la visibilità del complesso musivo.
L’intervento approvato e condiviso dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino, è totalmente reversibile, non modifica né altera lo stato dei luoghi e contempla le esigenze da più fonti espresse di avere una maggiore visione dei mosaici, garantendo insieme la corretta conservazione del bene in situ.
Allo stesso tempo, garantisce la continuità della funzione liturgica del luogo, giacché la diminuzione del numero dei banchi presenti nella Cattedrale, a seguito delle nuove aperture, sarà mitigata con soluzioni adeguate.
Nell’ambito di tale progetto che prende avvio nel 2023, sono stati condotti preventivamente gli interventi di pulizia generale dell’area archeologica e delle superfici musive, propedeutici allo studio conservativo del bene e al previsto ampliamento delle aperture in vetro-cristallo.
In questa fase, con l’ausilio del Comando Carabinieri Nucleo Tutela del Patrimonio di Ancona, sono state realizzate alcune riprese video con drone e asta panoramica 360° che verranno mostrate nel corso della conferenza stampa.
Il 2023 ha anche rappresentato l’occasione di riprendere gli studi dopo più di vent’anni, a cura del Dipartimento di Archeologia cristiana dell’Università degli Studi di Urbino.
L’acquisizione di nuovi dati, che coinvolgono non solo le due pavimentazioni musive ma anche il contesto archeologico complessivo, sono elementi che potranno trovare seguito sia con pubblicazioni mirate, sia con lo sviluppo applicativo di nuove tecnologie digitali al servizio dei Beni culturali.