Cultura
giovedì 23 maggio 2024
A Fermignano la mostra "OppostiComplementari"

di Ufficio Stampa
A Fermignano la mostra OPPOSTICOMPLEMENTARI - Dialoghi Folli di Fulvio Leoncini e Michele Omiccioli
Inaugurazione sabato 25 maggio ore 17.30 alla sala Bramante
A cura di Emanuela Ivaldi in collaborazione con L’Assessorato agli Eventi del Comune di Fermignano e Sayato Art Boutique. La mostra rientra fra gli eventi ufficiali del programma di Pesaro 2024 Capitale italiana della cultura.
DIALOGHI FOLLI
In un incontro fortuito, Leoncini e Omiccioli, due artisti provenienti rispettivamente da Toscana e Marche, si incrociano, attratti da un'energia comune che li porta ad avviare un viaggio condiviso, esplorano le profondità dell'essere umano, attraversando il labirinto delle emozioni e delle esperienze. Ogni pennellata diventa un grido silenzioso, un dialogo intenso che si dipana tra forme e segni, trasportando con sé le sfumature dell'anima.
Nel sottile confine e a volte invisibile tra genialità e follia, Leoncini e Omiccioli dialogano e vi trovano dimora. Il confine non rappresenta una barriera ma un terreno fertile in cui la creatività fiorisce in tutta la sua grandezza, trasformando i loro dialoghi folli in un potente e creativo strumento di indagine.
Nonostante le differenze nelle loro espressioni artistiche - stratificazione di materia e colore in Fulvio e segni infiniti nell'opera di Michele - trovano un punto d'incontro nella rappresentazione di immagini visionarie, evocando un legame unico e profondo.
L'amore e la passione per l'arte li unisce, attratti l’uno dalla diversità pittorica dell’altro, nell'intreccio dei loro differenti stili, si scopre quell’elemento poetico che li lega e li completa: la loro visione del mondo. Sono come due tessere di un intricato mosaico, ognuna diversa nell'aspetto ma fondamentale per la bellezza e il significato complessivo dell'opera. Questo elemento poetico, questo condiviso sguardo sul mondo, si fonde, creando una sinfonia di emozioni e significati che insieme alle differenze stilistiche arricchisce le loro creazioni e dà vita ad opere d'arte che parlano al cuore e all'anima di chi le osserva.
Eredi della pittura espressionista e informale, le loro opere esplorano il dramma esistenziale e danno voce alla sofferenza umana, condividendo visioni e sentimenti intimi. Il loro processo creativo implica un'immersione nelle profondità della psiche umana per esplorare emozioni, pensieri e desideri sepolti, portando alla luce verità personali e creando opere artistiche sincere e significative.
Fulvio dipinge a cicli, e in questa occasione sono esposte opere che appartengono ai cicli Elettroshock, Padiglione infinito, Fatti di materia oscura, Ultimo re. Già nei titoli emerge il dramma dell’esistenza umana e il desiderio dell’artista di dargli voce e speranza. L'arte di Fulvio nasce da un profondo senso di compassione e di giustizia verso la vita stessa, nutrendosi di un concetto in divenire, dove nulla è statico e tutto è soggetto a continue metamorfosi. Attraverso l’atto pittorico, Leoncini non fa altro che scolpire nella materia informe, aggiungendo, sottraendo, graffiando, incidendo e lacerando, per far emergere visioni, forme spettrali, volti sfocati rimossi dai propri corpi, che rivelano le manifestazioni più intime delle emozioni umane. In questo processo creativo, ogni gesto si trasforma in un'indagine profonda delle fisionomie dell'animo, dando vita a opere che sono veri e propri specchi delle esperienze umane. L'Urlo di Munch, la serie di Teste di Bacon, con la loro potente espressione di angoscia, sembrano riverberare nelle grida soffocate delle visioni di Leoncini, creando un dialogo sottile eppure travolgente tra il passato e il presente, tra l'arte e l'esperienza individuale.
L'approccio pittorico di Michele è come un caleidoscopio di tecniche e stili, un mosaico vibrante e in continua evoluzione. La sua creatività non segue un percorso lineare o prevedibile ma si manifesta piuttosto come un'esplosione di sperimentazione e innovazione. Ogni opera è un'opportunità per indagare la psiche umana, esplorare nuove sfumature, nuove forme e nuove prospettive e crea, così, un corpus artistico ricco e variegato che sfida le convenzioni e sorprende lo spettatore. Opere come Dialogo, Le voci di Babele, Campo di Forza, Schegge planetarie, Ritratto di artista come Gecko, per citarne alcune, sono l’evidente testimonianza di un percorso artistico che si evolve attraverso un viaggio psichedelico. Le sue visioni prendono forma all’interno di un potente caos creativo in cui ogni pennellata e in ogni miriade di segni tacciati cerca di ristabilire un ordine e un ritmo compositivo, che solo un’attenta lettura può restituire. La sua è una pittura segnica, in cui motivi e segni ricorrenti, elementi grafici riconoscibili, creano nuovi alfabeti visivi enigmatici, in cui è evidente la componente calligrafica. Linee audaci, testi graffiati svelano maschere, occhi, scheletri umani, carcasse di animali, fossili e un’infinità di simboli misteriosi che, in alcune opere, sono ripetuti con un ritmo quasi ossessivo, come se Omiccioli stesse compiendo un rito di scavo nell’abisso dell’esistenza umana, portando alla luce verità sepolte e segreti profondi. L'opera di Michele ripercorre l'essenza della magia delle pitture rupestri, il linguaggio stilizzato e profondamente espressivo di Picasso, fino ad arrivare al graffitismo simbolista e primitivista di Basquiat. Attraverso questa fusione di influenze, traccia un ponte tra passato e presente ed evoca un profondo desiderio per un mondo incontaminato e un ritorno ad un equilibrio primordiale. Un'armonia perduta da tempo.
Leoncini e Omiccioli, con la loro unicità e diversità, si completano attraverso dialoghi folli e intensi che rivelano una profonda analisi della condizione umana. Le loro opere diventano un intimo dialogo con lo spettatore, un invito ad esplorare mondi ed emozioni nascoste, svelando così le complessità dell’animo umano e delle esperienze vissute. Ci spingono a confrontarci con le nostre paure ancestrali, pulsioni oscure e segreti inespressi, invitandoci ad un ascolto profondo e sincero di noi stessi.