Cultura
lunedì 09 settembre 2024
Ente Olivieri, il 17 settembre a Palazzo Gradari si presenta l'opera "La Regina che amava la libertà"

di Ufficio Stampa
Regina a sei anni per volere del fato e della lungimiranza paterna, dominata da una sete di sapere tale da guadagnarle il soprannome di “Minerva del Nord”, fondatrice della prima rivista svedese ancora in stampa, del primo teatro di corte e della prima Università della Finlandia, Cristina di Svezia (1626-1689) fu un personaggio storico indomito e fuori dal comune. Intrecciò dapprima il suo destino a quello dei più insigni filosofi dell’Epoca: Cartesio fu suo precettore, e a Stoccolma, denominata grazie a Cristina Atene del Nord, morì per una polmonite; Blaise Pascal fu suo corrispondente.
Fiera avversaria del matrimonio, che riteneva “generasse una subordinazione a cui non avrebbe sopportato di sottostare”, era affascinata dalla fede cattolica: questa inclinazione, unita al fatto che non volesse prendere marito, la costrinsero a rinunciare al trono e a scappare dalla Svezia, vestita da uomo. Arrivò in Italia, a Roma, nel 1655, accolta da Papa Alessandro VII, da cui ricevette i sacramenti durante il giorno di Natale. Fece di Palazzo Farnese un cenacolo di intellettuali, dove nel 1674 nacque l’Accademia dell’Arcadia. A Roma le sue amicizie erano tra i più grandi artisti, come Bernini, e politici, come il Cardinale Decio Mazzarino: fu lei a fondare il primo teatro pubblico romano, a Tor di Nona. Nonostante degli screzi col papato, venne seppellita nelle Grotte Vaticane: un onore tributato solamente ad altre due donne, prima di lei Matilde di Canossa, dopo Maria Clementina Sobieska.
Una personalità eccezionale, “una donna indipendente e anticonformista, una figura controversa e affascinante. Fin dal momento della sua nascita, Cristina di Svezia è destinata a due cose: a essere grande e a essere diversa” prende vita tra le pagine di “La regina che amava la libertà” (Salani 2023), che sarà presentato dall’Autrice, Annarosa Mattei, martedì 17 settembre alle 17.30 nel Salone Antonia Pallerini di Palazzo Gradari, insieme allo storico dell’arte Claudio Strinati, che ne ha scritto la prefazione: a dialogare con gli autori sarà Marco Rocchi dell’Università degli Studi di Urbino.
L’opera è stata presentata da Mirella Serri nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024; in essa Annarosa Mattei narra il cammino di una donna che ha segnato l'intero Grand Siècle, il Seicento, con l'audacia di scelte imprevedibili, anomale, enigmatiche, raccontandone la lotta al conformismo, gli errori, i retroscena nel suo arduo ruolo di regina senza regno, che non piegò la testa a nessuna convenzione.
Saluti istituzionali a cura di Daniele Vimini, vicesindaco e assessore alla Cultura, e Brunella Paolini, direttore dell’Ente Olivieri.
L’evento è organizzato da Ente Olivieri Biblioteca e Musei Oliveriani col patrocinio del Comune di Pesaro e si svolge nell’ambito di Pesaro Capitale della Cultura 2024.
Ingresso libero fino esaurimento posti, non è necessaria la prenotazione. Info allo 072133344 e info@oliveriana.pu.it