Cultura
giovedì 08 maggio 2025
Elio Germano contro il ministro Giuli: "Difficile ascoltare chi rappresenta oggi la Cultura, è stato fastidioso"

La cerimonia di presentazione dei David di Donatello 2025 al Quirinale si è trasformata in un momento di critica pubblica al governo e, in particolare, al ministro della Cultura Alessandro Giuli.
Protagonista dell’intervento è stato Elio Germano, uno degli attori più apprezzati del cinema italiano, che non ha nascosto il proprio disappunto per il tono e i contenuti del discorso del ministro.
«Meno male che c’è il presidente Mattarella - ha dichiarato Germano - perché ho avuto molta difficoltà ad ascoltare il rappresentante della cultura del nostro Paese, il ministro Giuli».
Un attacco frontale che ha immediatamente catturato l’attenzione di pubblico e media, riaccendendo il dibattito sullo stato di salute dell’industria cinematografica italiana.
L’attore ha sottolineato come il settore sia in piena crisi, e ha puntato il dito contro la gestione ministeriale: «Il cinema è davvero in crisi, e riteniamo che il Ministero della Cultura abbia una grossa responsabilità in questo. Sentirci dire che tutto va bene, e per di più in un modo così bizzarro, è stato per me molto fastidioso».
Ancora più diretto l’affondo contro le scelte politiche nel settore: «Piuttosto che piazzare i loro uomini come fanno i clan nei posti chiave, si preoccupassero davvero di fare il bene della nostra comunità, mettendo persone competenti nei posti giusti e incontrando i rappresentanti di categoria per risolvere davvero i problemi».
Le parole di Germano, pronunciate in un contesto solenne e istituzionale, sono rapidamente rimbalzate sul web e tra gli addetti ai lavori, diventando virali sui social.
Il suo intervento ha posto l’accento sulla distanza tra le istituzioni e gli operatori culturali, e su una gestione politica percepita come autoreferenziale e inefficace.