Cultura
lunedì 09 dicembre 2024
Dopo l'anteprima all'Astra, il documentario "Mosaico 13" verrà proiettato anche in alcuni quartieri di Pesaro

di Ufficio Stampa Comune di Pesaro
«Un documentario che racconta i 13 quartieri della città; una narrazione corale che va oltre le tradizioni facendo emergere anche alcune realtà meno conosciute. Un omaggio alla nostra identità più profonda, caratterizzata dai suoi quartieri» hanno detto il sindaco Andrea Biancani, il vicesindaco-assessore alla Cultura Daniele Vimini e l’assessora ai Quartieri Mila Della Dora in occasione della presentazione di “Mosaico 13”, il capitolo cinematografico centrale e conclusivo di “Autobiografia di una città – Le identità di quartiere”, un’iniziativa collettiva che mette al centro i 13 Quartieri di Pesaro attraverso una ricerca visiva che unisce sociologia, urbanistica e cultura popolare. Frutto di una sinergia tra Macula – Cultura Fotografica, il regista Mauro Santini e le comunità locali.
«Il progetto racchiude tutti i nostri Quartieri che rappresentano l’ossatura della città e – come un mosaico – compongono quella che è la storia culturale, sociale e collettiva enfatizzando anche i tratti più sconosciuti». I Quartieri, tra cui anche Monteciccardo, «rappresentano la nostra essenza. I volontari sono invece le nostre sentinelle sul territorio che dimostrano un legame forte con le varie zone di appartenenza e che tramandano passione ed entusiasmo», hanno precisato Biancani, Vimini e Della Dora. «La mia esperienza politica – precisa Biancani - è iniziata proprio con i quartieri, essendo stato nel 2009 il primo assessore con delega ai Quartieri della città sotto la Giunta Ceriscioli. Parliamo di realtà che hanno sempre creato un senso di aggregazione e appartenenza, anche dopo lo scioglimento delle circoscrizioni e mantengono, anche oggi, una funzionalità centrale».
Il prodotto è stato realizzato grazie al contributo del Comune di Pesaro / Assessorato all’Innovazione e alla Partecipazione e dei quartieri, con il patrocinio di Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura e in collaborazione con ISIA Urbino, che ha curato “13/Quarti”; la parentesi preliminare realizzata sotto forma di finestra visiva dagli studenti. Il documentario nasce dalla risposta spontanea e coesa di tutti i Quartieri al bando “Quartiere/Municipio Capoluogo della Cultura nella Città di Pesaro” promosso dal Comune di Pesaro.
Amministrazione comunale, Macula – Cultura Fotografica e il regista Mauro Santini ora sono già al lavoro per «alcune repliche della proiezione nei vari quartieri della città, probabilmente non in tutti ma in una buona parte – hanno sottolineato Biancani e Vimini -. Un documentario come questo, che esalta i quartieri, la loro essenza e unicità va promosso soprattutto nel contesto sociale e culturale in cui si è sviluppato. È quindi premura nostra contribuire alla promozione e diffusione del progetto».
Mosaico 13 si inserisce nel più ampio progetto “Autobiografia di una città” che Macula porta avanti da anni «coinvolgendo la cittadinanza in prima persona, e lo stesso abbiamo fatto con questo film, per la cui realizzazione i cittadini, i consiglieri e i presidenti di ogni quartiere hanno svolto un ruolo cruciale. Sono stati loro, infatti, a indicare cosa raccontare, quali aspetti identitari esplorare, e a mettere a disposizione materiali, memorie e testimonianze personali. È stato proprio questo il bacino principale a cui abbiamo attinto e da cui Mauro Santini ha poi saputo tessere una narrazione intima e poetica dell’anima di Pesaro. Questo film è quindi, prima di tutto, un omaggio alla capacità di una comunità di raccontarsi e ritrovarsi in una storia condivisa», ha precisato la Concept & Direzione Operativa Giancarla Ugoccioni.
«Per me il film è stata una scoperta totale – ha concluso il regista Mauro Santini -, non conoscevo praticamente nessuna delle situazioni che ci sono state proposte. È stata un’opportunità di lavorare sul cinema documentario ma anche di aprirsi a un’altra dimensione, che fa sì che il film possa essere un film a tutti gli effetti e non solo il documento di una città. Al tempo stesso racconta una città che dal basso, senza copertine né vernici, si evolve e cresce, e credo che questo possa rappresentare davvero la radice della città futura».