Cultura

sabato 29 febbraio 2020

Cosa faceva Gioachino Rossini alla tua età?

Cosa faceva Gioachino Rossini alla tua età?

di Luca Petinari

Gioachino Rossini è sempre stato un personaggio straordinario. Il genio musicale, la passione culinaria, per le donne, le città in cui ha vissuto: qualsiasi cosa facesse diventava inevitabilmente un simbolo - anche la data della sua nascita, la più bizzarra di tutte, il 29 febbraio. In questo impietoso (per noi) test, ma che serve anche a farci rendere conto di quanto Rossini fosse davvero oltre l'ordinario, possiamo vedere che cosa combinava il Cigno di Pesaro alla nostra età. Facciamoci del male:

0-10

Gioachino Rossini nasce a Pesaro il 29 febbraio 1792 da Giuseppe, detto Vivazza, e Anna Guidarini. La vita del piccolo Gioachino è già parecchio movimentata, tra il padre filo-francesce nelle campagne napoleoniche (il che lo costringe alla fuga a Bologna, per poi tornare nel carcere di Pesaro, processato come rivoluzionario, nel 1799) con ambizioni da impresario teatrale e la madre con l'ambizione di mettere a frutto le sue doti musicali.

Nel 1800 Gioachino ha 8 anni e viene affidato a Giuseppe Prinetti che lo avvia agli studi e gli impartisce lezioni di musica su una spinetta.

Nel 1801, a 9 anni non ancora compiuti, si esibisce come viola nell'orchestra del Teatro della Fortuna di Fano, assieme alla madre.

Nel 1802, a 10 anni, i Rossini si trasferiscono a Lugo dove Gioachino viene affidato al canonico don Giuseppe Malerbi che gli impartisce lezioni di basso cifrato e composizione.

11-20

Nel 1804, a 12 anni, Gioachino crive le Sei sonate a quattro. Si esibisce anche come cantante a Imola.

A 13 anni interpreta la parte del piccolo Adolfo nella Camilla ossia Il sotterraneo di Ferdinando Paër al Teatro del Corso di Bologna.

A 14 anni entra nel Liceo Musicale di Bologna. Compone quella che sembra essere la sua prima opera, Demetrio e Polibio, scritta su richiesta della famiglia Mombelli, che verrà però rappresentata solo nel 1812. Nel mentre è affiliato all'Accademia Filarmonica di Bologna come cantore e incontra Isabella Colbran, sua futura moglie.

Nel 1807, a 15 anni, è impegnato come "maestro al cembalo" nella stagione di primavera al Teatro di Faenza.

1808, 16 anni, compone due sinfonie dette Al Conventello e Obbligata a contrabasso, affronta per la prima volta il pubblico con la cantata Il pianto di Armonia sulla morte di Orfeo. Partorisce anche due composizioni sacre: le messe di Ravenna e di Milano.

A 17 anni scrive una Sinfonia a più strumenti obbligati e una Sinfonia concertata. Nella stagione di Carnevale 1809-10 viene scritturato come "maestro al cembalo" al Teatro Comunale di Ferrara e al Teatro Comunale di Bologna.

A 18 anni va in scena la sua prima farsa La cambiale di matrimonio al Teatro San Moisè di Venezia. Il successo ottenuto gli procura l'incarico di scrivere un'opera buffa per il Teatro del Corso di Bologna.

A 19 anni, tra le varie direzioni, va in scena senza successo il suo "dramma giocoso" in due atti L'equivoco stravagante, ritirato dopo la terza replica per motivi di censura. Durante delle prove minaccia i coristi con un bastone e viene arrestato.

A 20 anni scrive cinque opere, la sua prima opera seria e debutta a La Scala di Milano con una grande opera comica in due atti La pietra del paragone: il successo gli vale l'esonero dalla leva militare.

21-30

A 21 anni si accinge a navigare l'Italia settentrionale: qui "conquista" il suo primo fiasco (Il Signor Bruschino), ma che viene riscattato da Tancredi e L'Italiana in Algeri.

Nel 1812 ha 22 anni ma incassa due accoglienze fredde di pubblico con Il Turco in Italia e Sigismondo.

A 23 anni si trasferisce a Napoli dove ottiene grande successo con Elisabetta regina d'Inghilterra con protagonista Isabella Colbran.

A 24 anni compone Almaviva, ossia L'inutile precauzione (poi Il barbiere di Siviglia) che va in scena al Teatro Argentina di Roma il 20 febbraio. L'iniziale fiasco si tramuta in un successo clamoroso alle repliche.

A 25 anni fa la spola tra Napoli, Roma e Milano e compone tre capolavori: La Cenerentola, La Gazza Ladra e Armida.

A 26 anni riscuote enorme successo con con Mosè in Egitto in scena a Napoli.

A 27 anni compone altre tre opere serie, tra cui La Donna del Lago.

A 28 anni porta in scena, dopo una lunga gestazione, Maometto II, ma è un fiasco.

Nel 1821, a 29 anni, sigla la sua ultima rappresentazione romana con Matilde di Shabran, ossia Bellezza e cuor di ferro.

A 30 anni, nel 1822, si conclude il suo soggiorno a Napoli e si sposa con Isabella Colbran.

31-40

A 31 anni, con la rappresentazione della Semiramide a Venezia, si conclude la carriera italiana di Rossini. Per lui ora c'è Parigi, dopo una parentesi londinese.

A 32 anni è nominato "Directeur de la musique et de la scène" del Théâtre Italien di Parigi.

A 33 anni apre la sua carriera francese con Il viaggio a Reims.

A 34 anni propone un rifacimento del fallimentare Maometto II, che questa volta viene accolto con successo.

A 35 anni perde la madre Anna, alla vigilia della rappresentazione de Moïse et Pharaon, ou Le passage de la Mer Rouge. Un evento che lo colpirà profondamente.

Nel 1828, a 36 anni, inizia la gestazione del Guillame Tell.

1829, 37 anni: Guillaume Tell è l'ultima fatica rossiniana nel teatro musicale. L'opera farà il giro d'Europa.

A 38 anni, di ritorno in una Parigi post-rivoluzione, intenta una causa al nuovo governo di Luigi Filippo d'Orleans che non gli riconosce il contratto che aveva stretto con la precedente amministrazione.

Dopo essersi recato in Spagna, a 39 anni inizia a comporre lo Stabat Mater. La moglie Isabella viene affidata alle cure del padre Giuseppe.

A 40 anni si lega ad Olympe Pélissier. A lei dedica la cantata per soprano e pianoforte Giovanna d'Arco.

41-50

A 43 anni pubblica le Soirées Musicales scritte negli anni tra il 1830 e il 1835 e scrive altre brevi composizioni.

A 44 anni vince a causa contro il governo francese che gli vale la pensione vitalizia.

Nel 1837, a 45 anni, si separa da Isabella Colbran.

A 47 anni accetta la nomina di Consulente perpetuo del Liceo Musicale di Bologna. Muore il padre Giuseppe.

A 49 anni riprende la composizione dello Stabat Mater, precedentemente affidata a Tadolini, sollecitato dal pericolo che venga pubblicata dall'editore francese Aulagn.

A 50 anni completa lo Stabat Mater, sostituendo le parti di Tadolini. Dopo Parigi, viene diretta a Bologna da Gaetano Donizetti.

51-60

A 51 anni si reca brevemente a Parigi per curare una malattia, poi si sposta a Bologna.

A 53 anni assiste alla morte di Isabella Colbran, sua prima moglie.

A 54 anni sposa Olympe Pélissier.

A 56 anni viene contestato per le sue simpatie per i moti liberali. Sconvolto, parte per Firenze.

A 58 anni torna brevemente a Bologna, ma solo per sistemare alcuni affari e trasferirsi definitivamente nella città del giglio.

61-70

A 63 anni lascia Firenze in condizioni di salute precarie, causate da un esaurimento nervoso. Torna a Parigi, dove inizia a migliorare.

A 65 anni regala alla moglie Olympe la Musique Anodine.

A 67 anni viene completata la villa di Passy (oggi distrutta) dove si alterna tra accademia del soggiorno parigino al numero 2 della Chaussée d'Antin e incontri con la società internazionale musicale.

A 68 anni, secondo alcuni storiografi, riceve in visita Richard Wagner.

71-76

A 71 anni scrive la Petite Messe Solennelle.

A 72 anni la Petite Messe Solennelle per soli, coro, due pianoforti e harmonium, viene eseguita in forma privata nel palazzo parigino della contessa Louise Pillett-Will. A Pesaro invece, per il suo onomastico, gli dedicano una statua.

A 75 anni viene eseguita a Parigi l'Hymne à Napoleon III et à son Vaillant Peuple.

Mentre Parigi si prepara a tributarlo per il suo settantasettesimo compleanno, il 13 novembre 1868, Rossini muore dopo una grave malattia a 76 anni nella sua villa a Passy. La sua eredità musicale e culturale, però, lo faranno vivere in eterno.

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