Cultura

domenica 29 settembre 2019

Cinque album fondamentali di Lucio Battisti (e Mogol)

Cinque album fondamentali di Lucio Battisti (e Mogol)

di Luca Petinari

"Della musica leggera italiana mi piace tutto quello che ha fatto Lucio Battisti"
- David Bowie

29 settembre 2019: forse è un caso, forse no, ma da oggi la musica di Lucio Battisti è finalmente disponibile anche in streaming nei supporti digitali (Spotify, Apple Music ecc.). Non ancora tutta: trattasi infatti dei 12 album firmati assieme a Mogol. Assenti ancora, e non si sa per quanto, quelli realizzati assieme a Pasquale Panella, noti anche come gli album bianchi, per via della loro copertina.

Si tratta di un traguardo raggiunto dopo anni di battaglie e trattative legali tra la Editore Acqua Azzurra, detentrice dei diritti della memoria musicale di Lucio, e la SIAE. Da un lato, il desiderio romantico (e forse un po' ottuso per i tempi che corrono) di preservare la musica di Battisti solo su supporti analogici; dall'altro quello di diffondere il più possibile il suo repertorio, anche alle nuove generazioni che oramai utilizzano più i supporti digitali per ascoltare musica. Più, ovviamente, gli interessi economici, da una parte e dall'altra.

Si è giunti dunque ieri a un incontro tra le parti, annunciato da Sony: «Sony Music, grazie alla decisione dell’Editore Acqua Azzurra di tornare a conferire mandato a SIAE per la raccolta e ripartizione dei diritti sulle opere musicali di propria titolarità sulle piattaforme online, torna a distribuire le relative canzoni, interpretate da Lucio Battisti, su tutte le piattaforme online di streaming e di download». 

Per celebrare questa giornata, che rimane a prescindere una data storica per celebrare Lucio Battisti, abbiamo scelto cinque album fondamentali del sodalizio con Mogol.

Emozioni (1970)


Emozioni; Fiori Rosa, Fiori di Pesco, Dieci Ragazze, Mi ritorni in mente ecc.: delle 12 canzoni che compongono Emozioni, tutte fanno parte dell'immaginario popolare della canzone italiana. Impossibile non averle mai sentite almeno una volta, in quanto l'album fu studiato per essere una vera propria raccolta di hit. Le prime che diedero il lancio alla gloriosa carriera di Battisti come autore e di Mogol come paroliere.

Ragazzo dal pubblico: "Lucio, vorrei sapere se ti senti originale."
Battisti: "No, mi sento Lucio Battisti.“

Il Nostro Caro Angelo (1973)


Con la nascita del figlio di Lucio Battisti e Grazia Letizia Veronesi, che in molti associarono come evento relativo alla realizzazione dell'album ma così non fu, l'autore iniziò un percorso artistico che lo portò a isolarsi sempre di più e a creare un rapporto prettamente musicale tra artista e pubblico. "Non sono io l’importante ma la musica che scrivo, per sapere tutto di me basta mettere un disco sul giradischi", è la filosofia di un Battisti sempre più paparazzato, che arrivò a dare un ceffone a un fotografo. Nacque così Il Nostro Caro Angelo, un album che, a discapito di un lato A piuttosto pop, inizia a discostarsi da sonorità familiari al pubblico italiano, facendoci conoscere un Battisti più sperimentatore, tremendamente contemporaneo e (ancora oggi) attuale.

"Lucio colpisce solo esistendo. Non faceva nulla per colpire, anche da solo con la chitarra."
- Mogol

Anima Latina (1974)


Con Anima Latina si compie il processo di scrittura e di ricerca iniziato con Il Nostro Caro Angelo. Complici le lunghe permanenze di Battisti in Brasile, il nostro dà vita a un album che si incentra principalmente sul suono e sull'invito agli ascoltatori a ricercarlo nella sua unicità. Un album complesso, rarefatto, senza frasi da scolpire, a volte incomprensibili e immerse nei suoni, che costringono a chi lo possiede di concentrarsi nell'ascolto. Fu definito "un album difficile" dai più, abituati a un Battisti da classifica, semplice e diretto (ma comunque efficacie). Anima Latina è un vero e proprio viaggio, da iniziare e ricominciare, da scoprire e che ancora oggi fa scuola.

Petruccio Montalbetti: "Perché non si capisce più niente nei tuoi dischi?"
Lucio Battisti: "I miei LP costano come quelli di Venditti ma io nei miei ci metto il cuore: siccome non costano di più non ci metto più le emozioni."

Lucio Battisti, La Batteria, Il Contrabbasso Ecc. (1976)


Tutto quello che c'è da sapere su questo album è già nel titolo. Battisti continua a sperimentare ma questa volta con sonorità sì contemporanee ma più familiari. Come suggerisce il titolo, è la ritmica a farla da padrona, complice anche l'immersione nel funky e nel soul del nostro dopo essersi spostato dal Brasile negli Stati Uniti. In questo periodo Battisti è una spugna che cattura suoni e suggestioni e le rimescola a modo suo. Un album che si apre e si chiude con Ancora Tu, dove la poetica di Mogol si fa nuovamente diretta e romantica, contornata da suoni che ti spingono a muoverti mentre la canti a squarciagola. Nel mezzo, Il Veliero è un vero e proprio pioniere di quella che sarà l'house music.

Paolo Villaggio: "Preferiresti passare alla storia come cantante o come autore?"
Lucio Battisti: "Come autore perché a tutt'oggi la mia attività più importante è quella di autore. Comunque preferisco non passare alla storia della musica."

Una Donna Per Amico (1978)


Battisti torna, con questo album, ad avere un rapporto più diretto col proprio pubblico, lasciando da parte un certo cripticismo lirico. Una Donna Per Amico è probabilmente l'album più noto al grande pubblico assieme ad Emozioni ed è la sintesi perfetta di un percorso nato con La Batteria ecc. e che qui culmina, in un format ritmico ottimizzato alla canzone pop. Questo album è prodotto da Geoff Westley (già con Bee Gees e con gli Sweet) e registrato con Gerry Conway, il batterista di Cat Stevens, in Gran Bretagna. Battisti decide di dare un respiro internazionale alla sua musica, alzando il livello dei musicisti e ambendo al mercato anglo-sassone per la trasversalità senza confini dei suoni. La copertina dell'album non è altro che uno scatto realizzato durante il suo ultimo servizio fotografico concesso alla stampa italiana. Sarà anche l'ultima apparizione di Battisti in una copertina di un suo album, ma ormai la sua immagine è già scolpita nella storia.

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