Cronaca

martedì 20 ottobre 2020

Urbino, cacciatori sparano inseguendo una lepre ma i colpi arrivano alla folla: un uomo ferito

Urbino, cacciatori sparano inseguendo una lepre ma i colpi arrivano alla folla: un uomo ferito

di LAC Marche e Lupus in Fabula

Sconcertante episodio quello avvenuto domenica scorsa alla Pieve di Santo Stefano di Gaifa, in loc. Canavaccio di Urbino, in occasione dell’evento culturale delle Giornate d’autunno del FAI - Fondo Ambiente Italiano. Una sessantina di persone, tra cui diversi bambini, erano infatti radunate di  fronte la Pieve, alcune in attesa di visitare la chiesa con i volontari del FAI, altre invece pronte per  partire per una escursione guidata nella zona, quando improvvisamente sono piombati su di loro,  sparando all’impazzata, due cacciatori, che con i loro cani stavano inseguendo una lepre.  

Il povero animale si era infatti diretto verso la folla antistante la chiesa sperando di sfuggire alle doppiette dei cacciatori, ma questi, senza curarsi del rischio di poter colpire le persone, non si sono fermati, ed hanno continuato a sparare in direzione della preda. Alcuni pallini hanno quindi colpito un uomo, ferendolo in modo per fortuna non grave, mentre le altre persone, terrorizzate dalla scena, hanno cominciato ad urlare, ed a scappare in ogni direzione, nel panico generale! Si è poi  sfiorata la rissa quando, ripresisi dallo spavento, alcuni presenti si sono avventati sui due cacciatori per biasimarli. A quel punto sono intervenuti una guardia venatoria ed un carabiniere forestale in borghese, presenti casualmente all’evento del FAI, che hanno calmato gli animi, acquisendo però  anche i nominativi dei due cacciatori. 

Ci aspettiamo quindi che qualcuno dei presenti sporga denuncia nei confronti dei cacciatori, per il reato di cui all'art. 703 del Codice Penale (accensioni ed  esplosioni pericolose) per attività di sparo in direzione di persone. Se ciò, come auspichiamo, accadrà, come associazioni LAC Marche e La Lupus in Fabula saremo al loro fianco e ci costituiremo  come parte offesa. Riteniamo infatti intollerabile e profondamente ingiusto che nel pieno  dell’emergenza Covid, con la gente costretta a rispettare delle forti limitazioni alla propria libertà  individuale e con molte attività culturali e sportive vietate o fortemente inibite, a certi individui  fanatici ed esaltati sia invece permesso di andare in giro armati e di sparare all’impazzata solo per  soddisfare la loro bramosia di uccidere un animale indifeso?!? 

Invece di impedire a cittadini  disarmati ed innocui di ritrovarsi per ammirare e godere dei beni artistici, architettonici ed  ambientali collettivi, di cui è estremamente ricca la nostra Regione e l’Italia intera, perché non fermare queste orde barbare ed incivili, il cui unico interesse è solo quello di sfogare la loro rabbia  repressa, privando la vita ad altri esseri viventi? Che benefici può ricevere la collettività da questa  pratica anacronistica e sanguinaria? Per questo chiediamo al Sindaco di Urbino di emanare  un’ordinanza di divieto di attività venatoria, a tutela della pubblica incolumità, in tutta l’area  circostante la Pieve di Santo Stefano di Gaifa, come fece lo scorso anno il Sindaco di Fermignano per  l’area di Cà Paino del suo comune, divenuta col tempo un parco, molto frequentato dai cittadini,  attraverso sentieri e percorsi attrezzati. Questo anche per evitare che nel prossimo fine settimana,  quando verrà replicata la Giornata del FAI, sempre alla Pieve di Santo Stefano di Gaifa, si possa  verificare nuovamente qualche increscioso “incidente”, con esiti stavolta ben più letali.


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