Cronaca

giovedì 06 luglio 2023

Uno degli sfregiatori di Lucia Annibali è libero, il mandante Varani sta scontando la pena di 20 anni

Uno degli sfregiatori di Lucia Annibali è libero, il mandante Varani sta scontando la pena di 20 anni

Uno degli sfregiatori di Lucia Annibali, l'avvocatessa ed ex deputata sfigurata 10 anni fa con l'acido su mandato dell'ex fidanzato, è libero.

Rubin Talaban, 41 anni, condannato con sentenza definitiva a 12 anni di reclusione, ha scontato 9 anni di carcere ed è stato espulso in Albania lo scorso aprile.

La notizia è anticipata da Il Messaggero, il Resto del Carlino e il Corriere Adriatico. Sono invece ancora in carcere il complice Altistin Precetaj, condannato anche lui a 12 anni, e il mandante Luca Varani, che sta scontando una pena di 20 anni.

Del ritorno di Talaban in Albania si è appreso durate l'udienza di un processo presso il Tribunale di Pesaro: in questo caso sarebbe implicato in una presunta vicenda di droga. In caso di ritorno in Italia, dovrebbe scontare il resto della pena. Talaban entrò in azione la sera del 16 aprile 2016 insieme a Precetaj, lanciando dell'acido in faccia a Lucia Annibali, originaria di Urbino, ma in quel periodo residente a Pesaro, che stava rientrando in casa.

Un'aggressione eseguita su mandato dell'avvocato Luca Varani, che non accettava la fine della storia con Lucia, troncata da lei dopo avere saputo che l'uomo stava ancora con la sua fidanzata storica, rimasta incinta. Talaban era stato arrestato 15 giorni dopo l'aggressione a San Salvo Marina (Chieti): stava per fuggire in Albania. Secondo l'accusa avrebbe pattuito un compenso di 30mila euro con Varani, di cui 5.000 versati subito. Nella sua auto erano state trovate tracce di acido, così come sule sua scarpe. In primo grado era stato condannato a 14 anni, poi ridotti a 12 in appello. Ad Annibali, che ha dovuto affrontare anni di operazioni chirurgiche, diventando un simbolo di resilienza femminile di fronte alla violenza di genere, scrisse una lettera dal carcere nel 2019, chiedendole perdono. 

"Un perdono che serve più a lui che a me" commentò l'avvocatessa, nel frattempo eletta in Parlamento con il PDe poi passata a Italia Viva, e oggi difensore civico della Regione Toscana.

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