Cronaca
mercoledì 09 novembre 2022
Terremoto nelle Marche, il sismologo: "Fortunatamente la scossa è avvenuta in mare, si è evitata una tragedia"

di Repubblica
Il mare e la distanza dalla costa hanno attutito il colpo. “Ma le onde sismiche si sono propagate lungo la placca adriatica, che è molto rigida, fatta di calcare, un materiale compatto. Per questo la scossa si è sentita così lontano, lungo tutta la Pianura Padana e fino a Roma. Me ne sono accorto anch’io e mi aspetto che l'abbiano percepita anche in Croazia”.
Alessandro Amato è uno dei ricercatori veterani della sala sismica, nell’Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
La scossa principale di magnitudo 5.7 è avvenuta alle 7:27 al largo della costa di Pesaro, nelle Marche. La località più vicina, Fano, si trova a 31 chilometri. Basta la distanza a evitare i danni?
“Il fatto che l’epicentro sia stato in mare aiuta a limitare i danni. Ma quella costa è molto popolata. L’edilizia non è vecchia come in Appennino, altra zona a forte rischio sismico in Italia, ma dagli anni ’30 agli anni ’80 la declassificazione dell’Adriatico ha portato a costruire in modo non sempre adeguato”.
Cosa si intende per declassificazione?
“Circa un secolo fa ci sono stati almeno un paio di forti terremoti, a Rimini e Senigallia. Qui nel 1930 ci fu un 5.8. La costa Adriatica fu classificata come zona a rischio sismico, ma poi questa misura venne revocata per facilitare lo sviluppo turistico. Da allora l’urbanizzazione è avvenuta senza regole stringenti in fatto di ingegneria antisismica. Si è rimediato solo negli anni ‘80”.
I terremoti in quella zona sono quindi ricorrenti?
“Lì abbiamo la placca Adriatica che si insinua sotto agli Appennini e sotto le Alpi dinariche. Al suo interno ci sono faglie perpendicolari alla costa che si trovano in compressione. E’ un meccanismo abbastanza noto, sappiamo che può provocare terremoti al largo”.
Avete diramato un allarme tsunami?
“Non un vero e proprio allarme, ma un messaggio di informazione. Questo avviene ogni volta che superiamo la magnitudo 5.5 in mare. Non ci aspettiamo onde di tsunami, ma possibili correnti anomale, frane sottomarine, qualche onda, comunque contenuta”.
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