Cronaca

giovedì 22 maggio 2025

Storica sentenza del Tribunale: sì all'adozione per coppia gay di Pesaro anche dopo la legge sulla GPA

Storica sentenza del Tribunale: sì all'adozione per coppia gay di Pesaro anche dopo la legge sulla GPA

È una decisione storica quella pronunciata dal Tribunale per i minorenni di Ancona, che ha autorizzato una coppia omogenitoriale di Pesaro ad adottare un secondo figlio nato tramite gestazione per altri (GPA) all’estero. 

Un verdetto particolarmente significativo perché arriva dopo l’entrata in vigore della legge del 16 ottobre 2023, che ha introdotto il reato universale per la maternità surrogata, rendendola perseguibile anche se realizzata fuori dai confini italiani.

La coppia, composta da due liberi professionisti di 30 e 40 anni, aveva già ottenuto nel 2023 l’adozione del primo figlio, anch’egli nato da GPA in California. 

Il secondo bambino, nato anch’esso negli Stati Uniti e già convivente con la coppia sin dalla nascita, è stato concepito prima dell’approvazione della legge, circostanza che ha avuto un peso fondamentale nella decisione dei giudici. 

"Il minore deve essere tutelato al di là della modalità con cui è venuto al mondo", scrive il tribunale nella sentenza, richiamando il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione.

A sostenere la coppia nel nuovo iter legale è stata l’avvocatessa Claudia Fabiani, la stessa che li aveva assistiti nel primo procedimento. 

Secondo la legale, il pronunciamento rappresenta un segnale forte: "È importante sottolineare che i genitori hanno fatto ricorso alla GPA prima dell’entrata in vigore della legge, quindi non sono penalmente perseguibili. Il tribunale ha scelto di riconoscere il diritto pieno del minore ad avere una famiglia e due genitori, anche se si tratta di due papà".

I giudici hanno motivato la loro decisione citando una sentenza della Cassazione che sottolinea la necessità di tutelare il bambino in quanto parte debole e priva di responsabilità, e ribadendo come una discriminazione derivante dalla scelta procreativa degli adulti violerebbe il principio costituzionale di uguaglianza. 

Un’interpretazione definita “improntata a un senso di umanità”, che riafferma il diritto di ogni minore a crescere in un ambiente familiare riconosciuto e tutelato dallo Stato.


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